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Digiuno e longevità: ecco il legame

Digiuno ed antiaging: una ricetta per la longevità

I maggiori  benefici riscontrabili del digiuno riguardano il sovrappeso e il diabete, ma in realtà ve ne sono  molti altri che non vengono considerati in  modo sufficientemente importante.

Un esempio è l’AUTOFAGIA (pulizia cellulare), la LIPOLISI (combustione dei grassi), gli effetti ANTI-ETA’ e i miglioramenti a livello NEUROLOGICO.

Nei momenti di privazione calorica il cervello mantiene intatta e amplifica la propria abilità

Tutti i mammiferi, compresi gli esseri umani, registrano un aumento dell’attività mentale quando sono “affamati”. Questi benefici non si limitano al periodo del digiuno, in quanto è stato dimostrato e quindi riscontrato lo sviluppo di nuovi neuroni e connessioni cerebrali. Il detto “less is more” (meno è meglio), evidenzia ciò che sappiamo già da tempo e che attualmente è scientificamente dimostrato.

Il dr. Walter Longo dell’ Università della California di Los Angeles è stato in grado di sperimentare una situazione importantissima: ovvero che il digiuno mobilita le cellule staminali portandole alla formazione di nuove cellule immunitarie, stimolando la rigenerazione del sistema immunitario.

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Molti studi recenti hanno dimostrato che la restrizione calorica ritarda i danni dell’invecchiamento provocato dai processi di ossidazione, ma non solo, questo processo correlato da vari disturbi neurologici è caratterizzato da livelli crescenti di marcatori dell’infiammazione come il valore PCR, il quale scende con il digiuno, (come ha potuto dimostrare il professor Andreas Michalsen).

I meccanismi alla base del “successo” di questo approccio  nutrizionale  sono un miglioramento della funzione mitocondriale e quindi una maggior disponibilità di energia, nonché a un incremento della vitalità e crescita cellulare.

Queste pratiche, seguite da  terapeuti e professionisti del settore, possono produrre benefici dimostrabili, tenendo sempre conto della proprie condizioni psicofisiche e delle motivazioni profonde che spingono ad approcciarsi al metodo.

Fonti

“ il micro digiuno “ di Rudiger Dahlke

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