Con il termine elettrosmog o inquinamento elettromagnetico si intende l’inquinamento derivante da radiazioni elettromagnetiche. Lo sviluppo tecnologico ha portato ad un aumento progressivo di apparecchiature che emettono questi campi quali ad esempio i radar, i forni a microonde, gli elettrodomestici, sistemi di telecomunicazione come radio e TV, reti di telefonia, wifi computer ed i cellulari.
Negli anni è aumentato non solo il numero di queste tecnologie ma anche il tempo che passiamo ad utilizzarle.
Cosa può comportare per il nostro organismo una costante esposizione a questi campi elettromagnetici?
La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha inserito i campi elettromagnetici nella categoria di rischio 2B ossia li ha classificati come possibili cancerogeni.
Non vi è ancora tuttavia una coscienza collettiva su questi argomenti: sebbene su certi alimenti o sostanze cancerogene i cittadini sono sempre più attenti, sull’elettrosmog è ancora difficile percepirne il rischio. Forse l’utilità della tecnologia ed il fatto che i campi elettromagnetici sono invisibili rendono più difficile per le persone prendere consapevolezza di questi rischi.
Eppure ci sono già sentenze dei tribunali che hanno riconosciuto la connessone tra malattie ed esposizione a campi elettromagnetici ed imposto per tale ragione risarcimenti nei confronti dei dipendenti danneggiati da elettrosmog sul posto di lavoro.
Ogni volta che utilizziamo un qualsiasi oggetto tecnologico tenendolo a stretto contatto con il nostro corpo dunque ricordiamoci che emette campi elettromagnetici e domandiamoci se ci sia un modo migliore per utilizzarlo limitando i rischi per la nostra salute.
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Di tutto questo se ne è parlato nella puntata di “La Salute che Viene” il programma di scienza e salute di Byoblu realizzato in collaborazione con noi di Sanifutura.
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