La PNEI è una disciplina che si occupa delle relazioni tra la psiche e i sistemi di regolazione fisiologica che costituiscono l’organismo umano: quello endocrino, quello nervoso e quello, appunto, immunitario.
Rispetto ad altre discipline come l’antica medicina greca, l’ayurveda, la tradizionale cinese e, in generale, le tecniche terapeutiche ad approccio olistico fondate sulla connessione tra corpo e mente, la medicina convenzionale occidentale ha iniziato ad indagare tale relazione solo a partire dagli anni ’30, in seguito agli studi del medico austriaco Hans Selye sullo stress. Ed è proprio lo stress ad avere un ruolo importante nello studio delle risposte psico-fisiche connesse all’intreccio dei tre apparati.
Risulta evidente come situazioni particolarmente ansiogene portino ad un’alterazione del sistema immunitario per opera della risposta dell’ipotalamo che agisce su di esso e sul sistema endocrino portando scompensi a livello biologico.
Se una forte emozione o un pensiero ricorrente (presente sul piano dell’esistenza in una forma vibrazionale diversa da quella solida) agisce sul sistema endocrino ed immunitario, dobbiamo necessariamente tener conto dell’organo nel quale si manifesta la disarmonia e ricorrere alla lettura simbolica ed analogica per indagare sulla prima causa di natura emozionale che scatena l’evento malattia.
Quando si formulano pensieri nel cervello, si producono fotoni virtuali sotto forma di “Cluster fotonici”. Essi portano con sè delle informazioni che si trasformano in onde come se fossero un campo elettromagnetico paragonabile ad una trasmissione FM, infatti si realizza un treno di informazioni con frequenza codificata. Questo invia degli input ai neuroni coinvolti che andranno incontro a modificazioni elettriche liberando i neuropeptidi che sono gli equivalenti biochimici delle nostre emozioni. Avviene pertanto una trasformazione da impulso elettrico ad impulso chimico… da energia elettrica ad energia chimica.
Esempi concreti relativi alla connessione tra mente e corpo sono stati provati da studi specialistici in medicina comportamentale
Uno studio molto interessante a questo proposito è quello effettuato nel 1988 da McClelland che notò livelli più alti di immunoglobulina salivare in 70 studenti che guardavano un film religioso su madre Teresa di Calcutta, rispetto a 62 studenti che guardavano un film sulle atrocità tedesche in cui i livelli di IgA erano risultati depressi. Questi studi clinici conducono ad una osservazione importante: per ogni singola emozione , idea o pensiero ci sono molecole corrispondenti, tutte differenti, che contribuiranno alla realizzazione dello stato di salute. “Un rafforzamento delle difese immunitarie avviene nei soggetti che, identificati i loro talenti, li mettono al servizio degli altri.”
Il sistema di difesa organico rappresenta simbolicamente l’ esercito che compie il lavoro di protezione del self dal non-self. Se si riconosce il mondo esterno come un nemico potenziale e non come espressione della nostra realtà, quindi parte di noi, questo delicato sistema subirà delle variazioni che si sintonizzeranno su uno stato di allerta e le percezioni della realtà, nonché l’interpretazione della stessa, può condurre alla guarigione o alla morte.
A questo proposito sono stati effettuati numerosi esperimenti, fra i quali ve n’è uno particolarmente interessante.
Sono state somministrate due diverse sostanze a dei gruppi di ratti. Con una sostanza che potenziava il livello del sistema immunitario, bastava far annusare la canfora per qualche tempo, durante le somministrazioni, che i ratti sviluppavano il loro sistema immunitario al solo percepire l’odore della canfora. Ad altri ratti veniva somministrata una sostanza cancerogena mentre veniva fatta annusare la canfora; dopo poco tempo il solo odore della canfora provocava lo sviluppo dei tumori. I due gruppi di ratti interpretavano in modo diverso l’odore della canfora e ciò faceva la differenza fra la vita e la morte.
Quando sappiamo che una certa sostanza fa bene al nostro corpo si mette in atto un sistema potenziante del corpo quantico che conduce ad un processo di guarigione.
Nel momento in cui pensieri o convinzioni più o meno consapevoli influiscono ( in –fluere = scorrere dentro) quotidianamente sulla percezione della realtà o degli accadimenti, l’onda energetica e biochimica che ne deriva e che si propaga nel corpo fisico, viene indirizzata verso un organo definito bersaglio, che simbolicamente rappresenta l’idea primaria del tema del disagio, insieme ad una componente epigenetica derivante da abitudini o situazioni ambientali o familiari che peraltro fanno parte del quadro della realtà realizzata dall’individuo.
Fonte :
La medicina della luce di Gaetano Conforto