L’ipersensibilità alimentare è una forma di reattività ad alcuni cibi che differisce dalle allergie vere e proprie, poiché vengono mobilitate una categoria di immunoglobuline diverse dalle IgE tipiche delle forme allergiche acute.
L’allergia è una reazione specifica ed immediata nella quale il sistema immunitario coinvolto si attiva ed infiamma in maniera improvvisa il sistema.
L’ipersensibilità alimentare invece può mantenere una cronicità infiammatoria, poiché l’alimento incriminato viene assunto in modo reiterato provocando alcuni sintomi che paiono più dei disturbi generici quali per esempio :
- disturbi digestivi, gonfiori addominali, gas intestinali, costipazione/diarrea
- problemi di sonno
- congestione nasale
- dolori muscolari e articolari
- cerchi scuri sotto gli occhi
- capelli opachi e sfibrati
- problemi cutanei, acne
- disturbi dell’umore, ansia
- scarsa energia
- aumento di peso
L’infiammazione provocata da questa situazione di ipersensibilità è una delle cause di resistenza alla perdita di peso, anche durante una dieta.
Infatti la ritenzione di liquidi è uno dei sintomi tipici di un sistema infiammato, insieme al calore, il rossore e l’edema. Viene altresì a consolidarsi una situazione di sbilanciamento del microbiota intestinale che altera la giusta elaborazione dei nutrienti con la conseguente resistenza leptinica rendendo maggiormente difficile il dimagrimento perché viene distorta la percezione del senso di sazietà.
Quali sono i cibi che possono causare ipersensibilità?
I cibi con più alto grado di ipersensibilità sono 7: cereali con glutine; soia; latte e latticini; uova; mais; arachidi e zuccheri/fruttosio
Come agire?
E’ consigliabile tenere un diario alimentare nel quale evidenziare eventuali disturbi sopra menzionati quando si utilizzano questi alimenti ed eliminarne alcuni per brevi periodi a rotazione inserendo come alternativa:
- cereali senza glutine ma con alto contenuto di fibre;
- latte di cocco, di mandorle o di canapa;
- frutta a guscio e semi oleosi con assunzione di frutta fresca poco zuccherina e solo al mattino;
- sospendere le uova e poi riprenderle dopo un certo periodo inserendo maggior quantità di pesce, alghe e carni bianche il tutto bilanciato con porzioni di vegetali e ortaggi poco amidacei.
E’ superfluo affermare che queste indicazioni generalizzate devono essere personalizzate su ogni singolo individuo grazie alla valutazione di una figura esperta.
Fonti
“ LA DIETA DELLE INTOLLERANZE” di JJ VIRGIN