È ormai noto che vi è una intima connessione fra” l’organo pelle” e gli aspetti neurologici e psichici presenti nell’individuo, anche in base alla sua origine embrionale.
Infatti nello stadio di gastrula, l’embrione che si presenta ancora come un “sacco”, si introflette formando tre foglietti : l’ectoderma, l’endoderma e il mesoderma.
L’ectoderma
L’ectoderma da origine sia alla pelle (con gli organi di senso connessi), sia al cervello con il quale rimane quindi in contatto permanente. Quest’ultimo riceve informazioni grazie anche alla mediazione della superficie esterna del corpo. Nell’embrione la sensibilità tattile compare per prima, ed inoltre è il solo senso che possiede una struttura riflessiva : ”tocco e sono toccato”, da qui il riconoscimento della propria individualità. Vi sono innumerevoli studi ed esperimenti riguardanti gli effetti degli scambi tattili sullo sviluppo ed il buon funzionamento di un organismo. Basti pensare ai risvolti terapeutici dei massaggi o semplicemente ai benefici prodotti dalle carezze ad un neonato.
Madre e bambino comunicano attraverso la pelle
Madre e bambino comunicano attraverso la pelle ed è interessante prendere in considerazione una ricerca riguardo gli usi e costumi della popolazione eschimese dove il neonato è in costante contatto con la madre, avvolto sul suo dorso. Così facendo la madre previene tutti i suoi bisogni intuendoli in modo tattile. Il risultato è una successiva serenità del bambino di fronte alla vita dura ed avversa che lo attende, piangendo molto raramente, poiché ha ricevuto cure sufficienti alla costruzione di una solida base di fiducia in sé e nel mondo ostile.
Le affezioni della pelle sono collegate a problematiche?
La dermatologia fornisce infatti una quantità di dati a tale proposito che ci permette di stabilire come le affezioni della pelle siano strettamente collegate a situazione di alto stress emotivo o a problematiche legate ad un disagio di “vivere”: ne è un esempio l’eczema presente in bambini con età inferiore ai due anni che potrebbe indicare, nella maggioranza dei casi, una mancanza di contatto avvolgente con la figura materna. Possiamo pertanto comprendere l’enorme importanza che svolge la pelle nel ruolo di “apparato di relazione”. La pelle è “lo specchio del mondo interiore” o come afferma Didier Anzieu, è “il nostro involucro psichico”, pertanto mette in comunicazione la parte più intima di ciascuno con l’esterno, ed inevitabilmente su di essa si tracceranno i segni delle nostre emozioni, dei nostri disagi, delle nostre ferite simboliche.
La pelle ha una valenza simbolica
Come non notare che la parola pellicola (fotografica) ha una evidente risonanza (oltre che la stessa radice indoeuropea “pel”) con la parola pelle, riportando alla mente la funzione di materiale sul quale le immagini si imprimono? La pelle ha quindi una valenza simbolica importantissima in relazione all’identità, non a caso le impronte digitali sono uniche ed irripetibili…sono la prova del nostro insostituibile essere. Ci definisce sia come limiti corporei che come individui (colore, trama…).una pelle ruvida, rugosa esprime una certa ruvidezza nei rapporti con gli altri; può indicare un mancato desiderio di compiacere al prossimo…, può significare : “prendetemi cosi come sono, non ho bisogno della vostra approvazione “. Una pelle morbida al contrario esprime gentilezza e facilità di comunicazione, non si sente minacciata. Una pelle brufolosa denota un rifiuto della propria personalità, quasi un disprezzo verso se stessi. Giungiamo cosi ad una osservazione : prendendo in esame una situazione di estrema infiammazione epidermica ed alla manifestazione delle diverse malattie della pelle, possiamo quindi chiederci : quale emozione in relazione all’ identità profonda, quale disagio interiore che coinvolge il mondo degli affetti e degli scambi con il mondo esterno, sto attualmente vivendo?
Fonti:
“L’io-pelle” di Didier Anzieu-
“Le malattie come linguaggio del corpo” – dispense Riza 2007