L’ arnica è una pianta perenne della famiglia delle Asteracee, la stessa della camomilla, e la parte utilizzata è il fiore giallo. Se ne conoscono gli usi in fitoterapia per traumi fisici ma il campo d’azione in Omeopatia è decisamente più vasto, fino ad arrivare a risolvere anche problemi psichici.
In Fitoterapia più comunemente è utilizzata nel momento acuto come antinfiammatorio e analgesico, sottoforma di crema per uso esterno, nelle contusioni, distorsioni, dolori muscolari e articolari o dopo interventi chirurgici dove sono presenti ematomi o versamenti dove non vi sia cute lesa.
Sorprendente è l’azione che questa pianta esplica nell’edema, nell’eliminare il danno tissutale e favorirne il processo di guarigione.
L’uso interno viene consigliato in diluizione omeopatica in modo da evitare cefalee, fastidi gastrointestinali, palpitazioni e turbe respiratorie. Gli effetti indesiderati, infatti, possono presentarsi con dosi elevate, tossiche, anche nell’uso topico.
In Omeopatia viene assunta sotto forma di compresse o granuli per via orale e riesce ad agire in maniera più profonda all’interno del nostro organismo in diversi tipi di traumi, come prima è stato accennato.
Questa pianta agisce in condizioni sia acute che croniche, ma solo quando è realmente indicata. Molte volte si pensa ad Arnica in caso di dolore acuto, ed è spesso consigliata per ogni tipo di analgesia senza un razionale, come fosse un classico Ibuprofene. Invece è correttamente utilizzata quando il dolore deriva da un post-trauma o da eccessivo sforzo, persino nel prevenire tali disturbi prima di una competizione.


È un rimedio utile nell’alleviare il dolore con caratteristica di indolenzimento, può controllare tutti i tipi di emorragia. Dopo un intervento chirurgico promuove la cicatrizzazione dei tessuti e durante le doglie riesce a promuovere il parto.
L’ azione più curiosa si ha nei disturbi cronici gravi che originano dopo un trauma: danno neurologico, gotta, artrite post-traumatica, eruzioni cutanee e anche in depressione che può scaturire dopo un lutto o uno shock.
C’è da dire che, in omeopatia, si fa differenza tra basse e medie diluizioni, che sono indicate per curare un trauma acuto, e alte diluizioni che sono preferite nel cronico come pure a livello psichico.
“Il paziente Arnica” tende ad avere un comportamento ipersensibile e irrequieto nei confronti del dolore, arrivando addirittura ad avvertire il letto duro, motivo che lo obbliga a cambiare posizione di continuo durante la notte.
L’arnica dunque è più particolare di quanto si creda, si celano infinite risorse dietro il suo utilizzo e quindi sarebbe troppo riduttivo considerarla come un semplice antinfiammatorio.
Nella mia esperienza di Farmacista ho potuto constatare quanto l’arnica omeopatica, consigliata per giunta a diversi clienti, riesca a risolvere più sintomi contemporaneamente ed anche con una certa rapidità.
Fonti:
Georges Hodiamont, Trattamento di Farmacologia Omeopatica, Rimedi dal regno Vegetale e Animale
Roger Morrison, M.D, Manuale Guida ai sintomi chiave e di conferma.