I virus influenzali sono ancora tra noi e in questi giorni si ammalano di influenza circa 3 persone ogni mille, secondo i dati del sistema di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità. Attenzione quindi ad abbassare la guardia, considerando anche la contemporanea presenza del Covid-19.
Ma, se si contrae l’influenza, come fare per aiutare il nostro organismo a riprendersi al meglio? Alcuni strascichi di questa infezione come stanchezza e spossatezza possono perdurare a lungo. Il periodo di convalescenza è quindi un momento di fondamentale importanza per ristabilirsi.
La convalescenza è quella fase di transizione che va dalla fine della fase acuta di una malattia alla guarigione completa vera e propria. Cioè quel periodo in cui ci si sente meglio, ma non si è ancora recuperato del tutto un pieno benessere.
Esistono però alcuni suggerimenti validi che vengono sia dalla tradizione popolare sia dalla scienza per facilitare una piena ripresa.
Alcuni consigli per una ripresa più rapida
Il buon senso delle nonne e la Medicina concordano su alcuni consigli da tenere presenti. Il primo è il riposo fino alla guarigione. «La cosa peggiore che si possa fare è cercare di forzare i tempi appena ci si sente un po’ meglio e tornare al lavoro, a scuola o uscire per delle attività quotidiane», spiegano gli esperti della University of Mississipi Medical Center. «Questo comportamento non solo può ritardare la guarigione ed esporre a potenziali complicazioni, ma anche facilitare la diffusione del virus».
Il periodo di contagiosità più elevata nell’influenza è nei primi 3-4 giorni dopo la comparsa dei sintomi, ma si può essere contagiosi da un giorno a 7 giorni prima delle manifestazioni della malattia. I sintomi dell’influenza come la tosse possono durare anche fino a 2 settimane o più. Avere fretta è quindi controproducente, anche perché il riposo aiuta il funzionamento del sistema immunitario. Quindi, stare a casa e riposarsi è un modo per accelerare la convalescenza, proteggere sé stessi e gli altri.
La seconda raccomandazione fondamentale è bere molti liquidi (almeno 2 litri al giorno), come acqua, tè, tisane, succhi di frutta, bevande ricche di sali minerali ed elettroliti o, come raccomandavano le nostre nonne, un brodo leggero. L’ obiettivo è quello di mantenere idratato l’organismo che a causa della febbre e spesso di un minore appetito durante la malattia, rischia di impoverirsi di liquidi, con possibili conseguenze anche gravi.
Il terzo aspetto importante riguarda l’alimentazione che deve apportare le sostanze nutritive migliori per aiutare il corpo nella sua ripresa. Nutrirsi in modo adeguato dà un grande aiuto al sistema immunitario sotto stress nella lotta contro i virus influenzali. La dieta mediterranea in questo senso è un vero e proprio toccasana perché basata su cibi che forniscono vitamine e sali minerali, come frutta, verdura, legumi, carne magra (pollo e pesce), cereali integrali e latticini e che non hanno molti grassi. Nella convalescenza vanno evitati cibi troppo elaborati o le fritture e anche gli alcolici.


Un aiuto da integratori bilanciati
Per facilitare un recupero più veloce possono essere utili anche degli integratori che apportino sostanze capaci di stimolare il sistema immunitario e di migliorare le funzioni dell’organismo. Tra quelli più significativi per via delle capacità nutritive in essi contenute vanno in particolare considerati quelli nella cui composizione prevedono la presenza di sostanze come la fosfatidilserina, il selenio le vitamine B e in particolare la vitamina B5 e la vitamina D3.
La fosfatidilserina è una sostanza utile per la crescita della massa muscolare, favorire la concentrazione e la resistenza allo stress, ottimizzare le prestazioni mentali, aiutare la memoria e le prestazioni cognitive sia nei soggetti anziani che in quelli più giovani, mantenere in salute l’intero sistema nervoso e migliorare la conduzione degli impulsi nervosi.
Il selenio è un minerale utile per la normale funzione del sistema immunitario e la protezione delle cellule dallo stress ossidativo.
La vitamina B5 contribuisce al normale metabolismo energetico, alla normale sintesi e al normale metabolismo degli ormoni steroidei, alla riduzione della stanchezza, dell’affaticamento e la vitamina D3 è indispensabile per la salute delle ossa, contribuisce al funzionamento del sistema muscolare e interviene a sostegno delle funzioni del sistema immunitario.
Fonti:
https://www.epicentro.iss.it/influenza/flunews#mortalita
https://www.cdc.gov/flu/about/keyfacts.htm
health.clevelandclinic.org/food-to-boost-your-immune-system/
health.clevelandclinic.org/what-to-eat-when-you-have-the-flu/