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Usare la matematica per rallentare l’invecchiamento

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Se le cellule staminali fossero dei supereroi, il loro potere sarebbe quello di auto-replicarsi all’infinito. Così spiega Jessica Mar, biologa presso l’Università del Queensland ed esperta di cellule staminali.  

Come tutti gli eroi, anche le cellule staminali hanno la loro kryptonite, o tallone d’achille, ed una delle principali debolezze delle cellule staminali risiede nel processo di invecchiamento degli esseri umani. La domanda chiave, su cui la dottoressa Jessica Mar ha basato le sue recenti ricerche, è come e perché le nostre cellule staminali tendano a diminuire nel tempo con l’invecchiamento.

“Sappiamo tutti per esperienza che l’invecchiamento è un processo eterogeneo le persone invecchiano in modi diversi e con tassi diversi – afferma la Mar – sviluppando una chiara comprensione di come i geni e le cellule staminali vengano influenzati dall’invecchiamento, speriamo di poter tradurre queste conoscenze in modi per migliorare il processo di invecchiamento per tutti”.

 

Una ricerca fatta a tavolino con dati e formule matematiche

Tutta questa ricerca viene effettuata in maniera originale non nei laboratori ma a tavolino, lavorando con dati e formule matematiche, “sono una biologa computazionale – precisa la Mar – quindi piuttosto che essere sul campo all’interno di  un laboratorio, la mia tipica giornata di ricerca viene trascorsa ad una scrivania, concentrandomi sul codice e sui dati del computer.”

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Questo approccio nell’analisi digitale ha portato nel nel 2011 la Mar a condurre uno studio rivoluzionario: utilizzando una gamma di cellule staminali nasali è riuscita a mettere in evidenza un legame tra la variabilità genetica e l’insorgenza del Parkinson

“Abbiamo scoperto che la variabilità è come un parametro di sintonizzazione per i percorsi rilevanti per il funzionamento delle cellule staminali – spiega la Mar – abbiamo così riscontrato una maggiore variabilità nei pazienti con malattia di Parkinson, ma una diminuita variabilità nei pazienti con schizofrenia. Questa è stata la prima volta, a nostra conoscenza, che la variabilità nell’espressione genica è stata studiata nel contesto della malattia umana“.

Ma la sua vera passione sta nello studio delle malattie e dell’invecchiamento e presto arriveranno nuovi risultati.

 

Matematica, staminali e cancro

Matematica e staminali sembrano essere una combinazione vincente. Anche un ricercatore italiano, il prof. Pier Mario Biava, aiutato dalla moglie laureata in matematica, anni fa era riuscito a scoprire grazie ad un semplice algoritmo matematico, una correlazione tra tipologie di cellule tumorali e fasi dello sviluppo embrionale. In particolare aveva capito che le cellule tumorali possono essere lette come cellule adulte che regrediscono ad un livello staminale, quasi ripercorrendo al contrario il percorso che avevano compiuto durante l’embriogenesi. Da questi studi sono nati approcci innovativi al trattamento integrativo dei tumori.

Per approfondire vai su www.oncovita.it

 

Fonte:
https://cosmosmagazine.com/biology/friday-profile-stem-cells-by-the-numbers

 

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