Il latte di una mamma è un vero e proprio toccasana per suo il neonato, tanto che l’allattamento al seno è raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per i primi sei mesi di vita. Il latte materno contiene non solo fattori nutritivi come, grassi, oligosaccaridi (prevalentemente lattosio) e proteine, ma anche componenti funzionali quali cellule immunitarie, ormoni e flora batterica (microbiota), rappresentando un vero e proprio sistema biologico.
“A 10‐15 giorni dal parto, la madre che allatta fornisce ogni giorno al neonato circa 500‐600 g di latte che in seguito possono aumentare fino a 800‐900 g”, spiegano gli esperti della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) e dell’Associazione dei Ginecologi Universitari Italiani (AGUI) in un documento congiunto su “Nutrizione in gravidanza e durante l’allattamento”.
Fabbisogno energetico
Per produrre questa quantità di latte occorre una supplementazione calorica di circa 700 kcal/die e un’adeguata integrazione di liquidi (circa 700 ml/giorno in più). Dopo il 6° mese di allattamento il fabbisogno energetico materno supplementare si riduce a circa 400 kcal/die per la diminuzione della produzione del latte. “L’allattamento è una condizione caratterizzata da un aumento delle richieste nutrizionali energetiche molto superiori rispetto a quelle della gravidanza”, affermano gli specialisti delle tre società scientifiche. Le mamme in allattamento devono adeguare l’apporto di diverse sostanze nutritive, come proteine, grassi, zuccheri e micronutrienti, come vitamine e minerali.
Gli esperti raccomandano di aggiungere 19 g di proteine al giorno, rispetto al normale fabbisogno, nei primi 6 mesi di allattamento e 13 g al giorno nei mesi successivi. Per quanto riguarda le proteine bisognerebbe assumerne 1,1 grammi per chilo corporeo che per una donna di 50 Kg significa 55 g di proteine.
“L’introito di una quantità adeguata di grassi durante l’allattamento può condizionare la crescita del bambino, il suo sviluppo e la sua salute”, dicono i ginecologi. La raccomandazione degli specialisti è dunque quella di mantenere un apporto di grassi intorno al 30-35% dell’energia totale giornaliera, privilegiando l’assunzione di grassi omega-3, attraverso il consumo di 1-2 porzioni di pesce alla settimana, inclusi i pesci cosiddetti “grassi” (sgombro, salmone, anguilla, capitone, aringa), o “semigrassi” (triglia, cefalo, carpa, sardina).
L’apporto di zuccheri (carboidrati) dovrebbe essere simile a quello delle donne non in allattamento cioè il 50‐55% dell’energia complessiva giornaliera.
Apporto di micronutrienti
Per quanto riguarda i micronutrienti, la raccomandazione è quella di aumentare l’apporto giornaliero di vitamina C, di vitamine B1, B2, B6 e B12, di acido folico e di vitamina A. E’ importante poi assumere ogni giorno 1.000 mg di calcio e 15 mg di vitamina D.
In merito ai minerali, gli esperti consigliano un’assunzione giornaliera di iodio di 290 mg durante l’allattamento per raggiungere un’adeguata concentrazione di questa sostanza nel latte.
Un elemento di grande importanza per la salute tanto della mamma quanto del piccolo che allatta è rappresentato dal ferro. Questo metallo svolge un ruolo indispensabile per la vita perché è alla base del trasporto dell’ossigeno nel sangue da parte dei globuli rossi. La sua mancanza è una delle principali cause di anemia.
Il fabbisogno giornaliero di ferro in una donna in età fertile è di circa 18 mg, ma diventa di 30 mg durante la gravidanza. Se nella “dolce attesa” la futura mamma ha assunto una quantità sufficiente di ferro, durante l’allattamento non sarà necessario aumentare l’apporto di questo elemento. La raccomandazione degli esperti è di garantire durante l’allattamento un apporto giornaliero uguale alle donne che non allattano, cioè di circa 18 mg. Va tuttavia ricordato che può capitare durante la gravidanza di non assumere abbastanza ferro. In queste situazioni, per avere nel latte una quantità adeguata di questo fondamentale elemento nutrizionale è opportuno aumentarne la quantità con un’alimentazione ricca di questo metallo o con integratori specifici.
Il ferro si può trovare sia in alimenti di origine animale sia vegetale. Tra gli alimenti di origine animale, possiamo trovare ferro nella carne, nel pesce, nel fegato e nelle altre frattaglie, nel rosso d’uovo. Per quanto riguarda gli alimenti di origine vegetale, troviamo ferro in legumi, verdure a foglia verde, frutta secca, cacao.
Consigli per un allattamento confortevole
L’allattamento è un momento ricco di emozioni, che crea un legame intenso tra la mamma e il suo bambino. Allattare è la prosecuzione fisiologica del rapporto che si è creato durante la gravidanza. Alcuni piccoli accorgimenti, suggeriti da una pubblicazione del Ministero della Salute, possono rendere più semplice e confortevole l’allattamento.
Innanzitutto, va tenuta una posizione adeguata che permetta al bambino un attacco al seno facile e comodo.
Una posizione confortevole è quella semireclinata cioè né completamente sdraiata, né completamente seduta, con la schiena sostenuta e rilassata, aiutandosi con dei cuscini o delle coperte piegate. In questa posizione il bambino va adagiato a pancia in giù nella zona tra addome e torace facendo attenzione che si appoggi sulla guancia, che abbia le vie aeree libere e che il collo, il pancino e le gambe siano in stretto contatto con il corpo della mamma. In questa posizione è il corpo materno a sostenere il bambino, lasciando così le braccia libere di muoversi; sarà il bambino a cercare istintivamente il capezzolo.
La posizione classica è quella in cui la testa del bambino poggia sull’avambraccio della mamma dello stesso lato del seno utilizzato. Nella posizione incrociata, invece, il bambino è tenuto con il braccio opposto rispetto al seno utilizzato e la mano della mamma gli sorregge la nuca. Nella posizione sdraiata la mamma tiene il bambino sdraiato vicino a sé.
Indipendentemente dalla posizione preferita per allattare, il bambino dovrebbe sempre ottenere un attacco profondo, cioè con una porzione abbondante di seno in bocca e deglutire senza difficoltà, perché questo permette al bambino di ottenere facilmente il latte, senza procurare dolore alla mamma.
Allattare non dovrebbe essere doloroso ma comodo e semplice. Nei primi giorni potrebbe essere avvertito un fastidio che tende a scomparire nel tempo. Se si avverte dolore probabilmente il bambino non è attaccato adeguatamente. Se il dolore persiste, potrebbero essere presenti delle ragadi cioè delle screpolature sul capezzolo. E’ importante eseguire un’attenta pulizia giornaliera ed eventualmente applicare alcune creme specifiche chiedendo consiglio a un esperto. Per eliminare eventuali perdite di latte tra una poppata e l’altra è possibile utilizzare delle coppette assorbilatte.
Fonti:
https://guna.com/it/wp-content/uploads/sites/5/78-7-1.pdf
https://guna.com/it/guna-lifestyle/dolce-attesa-la-salute-della-donna-in-gravidanza/