Il nostro corpo è una macchina con un meccanismo affascinante e preciso. Ogni parte di esso ha una sua funzione e necessita di un “carburante” specifico per essere efficiente e far in modo che il meccanismo non si inceppi.
Come possiamo aiutarlo a funzionare senza intoppi? La risposta la troviamo nell’alimentazione, che deve assicurare al nostro organismo i nutrienti indispensabili, quali le vitamine e i minerali.
Non dimentichiamoci, però, le proteine, i grassi e i carboidrati, che contribuiscono a fornirgli energia.
Pensiamo che delle carenze alimentari, o un’alimentazione scorretta, possono compromettere il corretto turn-over cellulare e debilitare le difese immunitarie.
La vitamina C ha un ruolo fondamentale
La vitamina C ( Acido ascorbico ) è una vitamina essenziale per il nostro organismo, perché:
- E’ un potente antiossidante
- E’ importante per il buon funzionamento del sistema immunitario
- E’ importante per la sintesi del collagene nell’organismo (essenziale per la riparazione e la guarigione dei tessuti del nostro corpo)
Il collagene è il costituente primario di vasi sanguigni, pelle, muscoli, ossa, articolazioni e legamento parodontale. Inoltre fornisce le proprietà elastiche e di resistenza ai vari organi e tessuti del nostro corpo.
Il 75% della nostra pelle è fatta di collagene ed il 30% del nostro corpo è collagene. Ma senza vitamina C non possiamo creare collagene.
Il nostro corpo non è in grado di sintetizzare la vitamina C, quindi è necessario rifornirlo continuamente.
Le fonti naturali di vitamina C
La fonte naturalmente più ricca di vitamina C è il frutto di una pianta australiana, noto come prugna Kakadu; questo frutto può contenere fino a 5300 mg di acido ascorbico per 100 gr di prodotto.
Un altro frutto ricco di vitamina C, che ultimamente ha cominciato a diffondersi anche in Europa, è l’acerola con 1600 mg di acido ascorbico per 100 g di prodotto.
Senza dubbio più facili da reperire dai nostri fruttivendoli e ricchi di vitamina C sono:
- Ribes 200 mg
- Peperoni 151 mg
- Broccoli e rucola 110 mg
- Kiwi 85 mg
- Cavolini di Bruxelles e foglie di rapa 81 mg
- Cavolfiore 59 mg
- Fragole, clementine e spinaci 54 mg
- Arance 50 mg
- Cavolo cappuccio 47 mg
- Mandarini 42 mg
Attenzione alla disponibilità della vitamina C
Ci sono delle variabili che influenzano la disponibilità della vitamina C negli alimenti, dalla raccolta a quando arrivano nel nostro intestino.
Infatti:
- il contatto della vitamina C con l’aria tende a diminuire la sua concentrazione negli alimenti; quindi quando si fa una spremuta d’arancia è bene berla subito.
- il calore agisce sulla vitamina C “distruggendola”; è meglio, quando è possibile, non cuocere gli alimenti che la contengono, ma mangiarli crudi.
- la freschezza dell’alimento è fondamentale; quanto più tempo passa dalla raccolta dell’alimento al suo ingresso nell’organismo, tanto più la presenza di vitamina C diminuisce.
Quando è necessario “integrare”
La maggior parte della vitamina C viene eliminata dal corpo dopo tre o quattro ore dalla sua assunzione; quindi, per avere un giusto livello di vitamina C nel sangue, bisognerebbe assumerla ad intervalli regolari.
Vi sono, inoltre, dei fattori che influenzano in modo particolare il fabbisogno di vitamina C :
- la cattiva alimentazione
- il consumo regolare di alcol e tabacco
- l’assunzione di farmaci come antibiotici, antidepressivi, anticoncezionali etc.
- lo stress
- la febbre alta
In questi casi, per raggiungere il fabbisogno consigliato, è bene implementare l’assunzione di vitamina C con degli integratori che la contengono.
Vitamina C e salute gengivale
E’ provato che le persone con una carenza di vitamina C abbiano una maggior tendenza al sanguinamento gengivale ed una maggiore predisposizione alla malattia parodontale.
La vitamina C è indispensabile per la formazione del collagene, che a sua volta è indispensabile per la produzione del tessuto connettivo; gengive, ossa e denti sono tenuti insieme da fibre connettive, costituite per la maggior parte da collagene.
Quindi, bassi livelli di vitamina C possono essere all’origine di molti disturbi gengivali che possono degenerare in parodontite.