Quando arriva prepotente il caldo estivo sentiamo il desiderio di “spogliarci”, ma abbiamo le gambe e le braccia bianche che, in contrasto con i colori vivaci dei nostri abiti leggeri, sembrano accentuare il loro pallore invernale.
Cerchiamo di correre ai ripari mangiando in pieno sole all’esterno dei ristoranti, andando fuori città per il fine settimana.
Insomma facciamo una vera “indigestione” di raggi solari nella speranza di avere in breve tempo un bel colorito ambrato che ci fa apparire belle anche con una semplice camicetta bianca.
Tutti noi, però, sappiamo che il sole non è poi così amico della nostra pelle perché i suoi raggi possono essere la causa di problemi piuttosto seri come melanomi ed altre neoformazioni che richiedono un’asportazione chirurgica.
Le stesse macchie solari sono un indice che qualcosa nell’incontro tra i raggi solari e la nostra pelle è andato storto.
La Dott.ssa Adele Sparavigna, dermatologa, ci spiega cosa accade quando i due elementi del binomio sole-pelle si incontrano allo “scoperto”.
Spesso il sole secca e desquama la nostra pelle, ci dobbiamo preoccupare?
La secchezza è sostanzialmente dovuta al danno epidermico che si produce dopo una prolungata esposizione al sole.
Quando la pelle si desquama in modo visibile, per la mancanza di protezione o per l’uso di una protezione scorretta, siamo in presenza di una necrosi dello strato superficiale dell’epidermide che viene rilasciato sotto forma di squame lamellari.
La desquamazione della pelle in seguito all’esposizione ai raggi solari, anche se può apparire un danno superficiale, non è comunque da sottovalutare.
Infatti, un’ importante desquamazione, può essere l’indice di un danno che può essere arrivato più in profondità, andando a colpire anche gli strati meno superficiali con la possibilità di stimolare in modo accentuato i melanociti, dando vita alla formazione di macchie scure sulla pelle.
Ma possiamo essere anche in presenza di un danno importante al patrimonio genetico delle cellule dello strato basale e del derma, che può dare origine ad epiteliomi.
Ho usato la protezione, ma la mia pelle risulta comunque secca e desquamata. Perché?
Spesso ci si protegge dai raggi solari in modo sbagliato, usando un prodotto con una formulazione non idonea al nostro tipo di pelle.
Alcuni prodotti solari, ad esempio, privilegiano il concetto della protezione, ma non pongono attenzione all’azione emolliente e nutritiva del prodotto stesso.
La scelta del prodotto giusto è, quindi, fondamentale per prevenire i danni da esposizione al sole. Fortunatamente oggi abbiamo a disposizione una vasta gamma di solari in diverse formulazioni che ci permettono di abbronzarci evitando che la pelle si secchi in modo eccessivo e si desquami.
Ad esempio chi ha una cute particolarmente secca, dovrà evitare di utilizzare un prodotto a formulazione magra ed evanescente, come le lozioni, che proteggono, ma non nutrono la pelle.
In questo caso, infatti, è consigliabile l’utilizzo di una crema importante, che schermi e nutra nello stesso tempo.
Chi, al contrario, non ha particolari problemi di secchezza cutanea, può utilizzare un latte solare.


Spesso la pelle seccata dal sole è anche più rugosa, perché?
Lo spettro solare che colpisce la nostra pelle è fatto da diverse lunghezze d’onda.
Gli ultravioletti B sono i raggi a lunghezza d’onda più bassa, ma con un’energia più intensa e sono i responsabili dei danni a breve termine come gli eritemi o le scottature.
Più saliamo di lunghezza d’onda, abbiamo gli UVA che sono meno dannosi nel breve termine, ma hanno la capacità di penetrare più profondamente nella pelle.
Non dimentichiamoci che anche la luce blu e l’infrarosso possono creare dei problemi.
La protezione quindi deve essere il più possibile completa per quanto riguarda le componenti dello spettro solare.
La nostra pelle si danneggia perché l’energia di questa luce, che arriva negli strati più profondi, oltre a danneggiare il metabolismo delle cellule e la loro capacità di replicarsi, danneggia anche la componente fibrosa del derma (il collagene e l’elastina) e la componente polisaccaridica del derma, come l’acido ialuronico.
Si tratta, quindi, di un danno diretto alle strutture della cute che reagisce difendendosi male, dando vita a tutta una serie di fattori come ad esempio l’ipercheratosi. Nel caso specifico la cute si è protetta creando addirittura uno scudo meccanico, la cheratosi, appunto.
Inoltre la carenza di collagene ed elastina determina una carenza di elasticità e la conseguente formazione delle rughe e la lassità cutanea.
La comparsa di macchie scure, invece, è determinata da una stimolazione dei melanociti che continuano a produrre melanina in maniera disomogenea.
Ringraziamo la Dott.ssa Sparavigna per averci dedicato il suo tempo e, facendo riferimento alle sue spiegazioni, cerchiamo di proteggere la nostra pelle in modo adeguato.
Abbiamo visto, inoltre, che il sole “firma” la nostra cute in diversi modi, nessuno dei quali è da sottovalutare, neppure quello che all’apparenza può sembrare superficiale.