Sappiamo tutti che la pandemia di covid 19 ha letteralmente rivoluzionato le nostre abitudini. La limitata libertà, le difficoltà lavorative e la gestione della nostra quotidianità sono state totalmente stravolte ma a pagarne lo scotto più alto potrebbero essere gli adolescenti.
Il prof. Renato Borgatti, direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione Mondino IRCCS ha rilasciato una dichiarazione che è un vero e proprio campanello d’allarme che non possiamo ignorare: “Il malessere riscontrato nel primo lockdown ora sembra essersi trasformato in franca patologia. Sono aumentate in particolare le richieste di ricovero per psicopatologie con “attacco al corpo”,ossia con atti di autolesionismo via via sempre più gravi, fino al tentato suicidio” .
Manifestazioni psicofisiche
L’adolescenza è di per sè un periodo particolarmente delicato nell’iter di crescita: la ricerca di una propria identità, i cambiamenti del corpo e la tempesta ormonale creano spesso incertezza e paura e, come se non bastasse, nell’ultimo anno la generazione Z è stata messa a dura prova sviluppando forti tensioni emotive.
Il tutto è stato vissuto in un contesto digitale totalizzante: dalle lezioni scolastiche on line, ad una connessione h. 24 per tentare di avere “relazioni sociali” con amici e parenti.
Questo ha comportato un aggravarsi della derealizzazione, perdita del senso della realtà, e della depersonalizzazione, disturbo che si manifesta con la sensazione persistente o ricorrente di essere distaccati dal proprio corpo o dai propri processi mentali.
Inoltre si riscontrano manifestazioni psicofisiche, come:
- stati d’ansia diffusi, con conseguenti attacchi di panico,
- lo sviluppo di fobie (la paura esagerata del contagio personale e dei propri cari, la preoccupazione di tornare in contatto con i coetanei, il timore di svegliarsi al mattino in un mondo sempre peggiore e la conseguente insonnia,…),
- allucinazioni ossessive notturne,
- fissazioni e rituali comportamentali diurni,
- tendenze suicide.
Autolesionismo e suicidi: +50%
Durante l’incontro “Covid e lockdown: gli effetti collaterali sulla psiche dei bambini e dei giovani” tenutosi lo scorso mese in Senato, sono emersi dati allarmanti.
Le richieste di ricovero per autolesionismo e tentati suicidi, da ottobre 2020 a gennaio 2021, sono aumentati del 50%, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
La Dr.ssa Martina Mensi, neuropsichiatra dell’équipe della Fondazione Mondino IRCCS, ha svolto uno studio per indagare su come gli adolescenti si sentissero durante questo periodo di restrizioni e paure. Quello che è emerso è che su 1.649 adolescenti intervistati, il 29% presentava sintomi acuti e ben il 50% sintomi già in via di cronicizzazione.
Sono stati riscontrati soprattutto alterazioni del contenuto del pensiero, quali per esempio allucinazioni e dispercezioni, sintomi dissociativi, agitazione, disturbi del sonno e incubi, preoccupazione per il futuro e anche paura per genitori e familiari.
Come aiutare i nostri figli?
L’ Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unicef hanno stilato a inizio della pandemia dei suggerimenti per affrontare il confinamento forzato. Ve li riproponiamo sinteticamente sperando che possano essere d’aiuto.
Cercare di stare bene in famiglia: per provare a distogliere l’attenzione dalle notizie sul virus è consigliato svolgere attività insieme, come fare dei giochi da tavola o cucinare
Scandire i ritmi della giornata: fare esercizio fisico regolarmente, mangiare sano e trovare delle abitudini regolari (anche nell’andare a dormire) sono le regole d’oro per la “sopravvivenza domestica”.
Non gestire le emozioni fumando, bevendo alcolici o facendo uso di altre sostanze.
Mantenere la socialità con le videochiamate: le relazioni sociali sono fondamentali per farci stare bene. Per sentirsi al sicuro l’uomo ha bisogno di avvertire che gli altri sono dalla sua stessa parte e lo fa attraverso il tono della voce, lo sguardo, il sorriso delle altre persone.
Fare le cose che rimandate sempre o impararne di nuove: trasformate questo momento in un’opportunità per fare cose che avete rimandato o che avreste voluto fare (lavoretti in casa o in giardino, cucinare un piatto nuovo, imparare a suonare uno strumento, leggere un libro).
Evitare la ricerca compulsiva di informazioni: è importante ridurre la sovraesposizione di informazioni di social e media. Una volta acquisite le nozioni base è sufficiente verificare saltuariamente gli aggiornamenti su siti attendibili.
Al di là dei consigli più pratici è fondamentale accettare momenti ed emozioni negativi dei nostri figli ma è importante vederli, viverli, accettarli per poi provare efficacemente ad aiutarli per superare paure ed insicurezze.
Fonti
mondino.it