L’esperienza con le persone che ho il piacere di vedere tutti i giorni nel mio studio, mi ha insegnato ad individuare una serie di errori comuni che normalmente si mettono in atto nella quotidianità, sia a tavola che in altri ambiti, anche semplicemente nel linguaggio abitualmente utilizzato.
Le frasi collegate alle azioni che ricorrono più spesso e che riguardano pertanto un atteggiamento errato sono fra le tante :
“ Al mattino…solo un caffè e via, poi un frutto a pranzo e alla sera … la vera cena in famiglia”
“Se mi si toglie la pasta …svengo…”
“ La gravidanza sballa tutto il metabolismo, poi non si recupera più”
“Mangiare è l’ultimo piacere che ci rimane …”
”Pranzo con un gelato perché è un pranzo completo…”
” ma che!..vuoi vivere da malato e morire da sano…”
” …una volta ogni tanto un dolcetto me lo concedo …”
e molte altre ancora…
Queste si riferiscono a comportamenti condizionati da concetti acquisiti sia attraverso i media (tv, giornali, pubblicità), che dall’ambiente culturale circostante.
Dalle abitudini nascono in tal modo una serie di convinzioni difficili da sradicare. Si pensi per esempio a come sia complicato introdurre nel concetto di colazione, qualche cosa di “salato” o di “proteico”, come le uova. Al contrario i cereali al mattino sono abbondanti, forse in eccesso, con l’aggiunta di marmellate o altri dolciumi che inevitabilmente producono un incremento di insulina, con successivo calo e quindi sensazione di vuoto allo stomaco.
Il primo errore è cercare di rimanere radicato alle vecchie abitudini riducendo solo le porzioni
E’ il cambiamento che porta al risveglio metabolico!
Tuttavia i cereali, quelli integrali si intende, sono una fonte inesauribile di minerali preziosi e vanno inseriti con adeguato metodo in una dinamica di “dieta”, ovvero “regola alimentare”, nella quale non vanno superate alcune dosi giornaliere e settimanali e facendo attenzione peraltro agli orari serali.
Anche l’associazione dei cibi risulta importante
E’ buona regola non introdurre CEREALI, PROTEINE E FRUTTA nello stesso pasto.
Anche il linguaggio utilizzato ha la sua importanza
Definirsi : “SONO A DIETA” … “NON POSSO”, … “ULTIMO SFORZO”…, insinua nella persona una situazione di estrema costrizione non dipendente da lei, ma dall’esterno, inducendola a “trasgredire” (a volte non poco) e a non accorgersi che il regime è mentale!
E’ opportuno cambiare la “visone di ciò che si fa”, poiché in sostanza è una questione di scelta e di stile di vita concordato con la propria salute! E’ il patto definito con l’amore per se stessi!
Fonte :
Manuale RIZA SCIENZE
PAOLA CHILO’ Naturopata
Esperta in riequilibrio alimentare/intolleranze
con orientamento psicosomatico
Per informazioni o appuntamenti 3396055882
Studio Naturopatia in Via Terruggia 1, 20162 Milano
e-mail : naturopaki@gmail.com
SITO: www.paolachilonaturopata.it