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Esercizio fisico e alimentazione

Ecco quali sono le cause dei crampi muscolari e come prevenirli

A chi non è capitato di sperimentare i crampi muscolari?

Attenzione a sottovalutarli, perché potrebbero nascondere delle patologie, alcune anche gravi.

I muscoli

Il muscolo è un tessuto composto da fibre in grado di contrarsi e sono formate da cellule specializzate, i miociti, costituiti da due tipi di filamenti:

  1. Il primo tipo di filamenti è sottile e costituito da actina
  2. Il secondo tipo invece è spesso e costituito da miosina

La contrazione muscolare che caratterizza l’attività dei muscoli è il risultato dall’interazione di queste due tipologie di filamenti.

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All’interno dell’organismo umano si distinguono due grandi tipologie di muscoli:

  • la muscolatura striata, detta anche “rossa” o volontaria, è regolata dalla volontà del soggetto.
    I muscoli volontari si dividono in superficiali e profondi:
  1. i muscoli superficiali sono i muscoli mimici, presenti solo in corrispondenza del collo e della testa.
  2. I muscoli profondi si dividono invece in muscoli scheletrici, con inserzioni sulle ossa e responsabili del movimento, e muscoli annessi ad altri organi (ovvero ad organi di senso come occhio e orecchio e ad altri organi come lingua e faringe).
  • la muscolatura liscia, detta anche “bianca” o involontaria, ha attività contrattile autonoma e indipendente dalla volontà del soggetto ed è regolata dal sistema nervoso autonomo.
    I muscoli involontari sono presenti nelle pareti dell’apparato digerente, dei vasi sanguigni, dei bronchi, dell’utero e della vescica. Rispetto alla muscolatura striata, la muscolatura liscia si contrae e si rilassa più lentamente.

Il muscolo cardiaco

Un’ultima categoria di muscoli è rappresentata dal muscolo cardiaco, detto anche miocardio, che è caratterizzato da un aspetto curioso: pur possedendo caratteristiche istologiche simili a quelle dei muscoli volontari, funziona però come un muscolo involontario, autonomamente e indipendentemente dalla volontà del soggetto.

La contrazione

Il muscolo scheletrico può essere paragonato ad un motore, in grado di convertire l’energia chimica in energia meccanica (movimento).

Il meccanismo appare come un sistema di leve, in cui il filamento di miosina scorre ancorandosi a quello di actina come in un tiro alla fune, se possiamo permetterci la metafora. Il rendimento nel bilancio finale è vantaggioso poiché non più del 30-50% di questa energia viene dissipata come calore. Il risultato di questa reazione è la contrazione muscolare.

In tale processo sono indispensabili magnesio (Mg), calcio (Ca) e altri elettroliti.

I crampi muscolari

I crampi muscolari sono una contrazione improvvisa, transitoria e involontaria che si risolve solitamente nel giro di pochi minuti.

Può essere fastidiosa e a volte dolorosa. Si possono risolvere spontaneamente o in seguito a trazione passiva del muscolo colpito o contrazione volontaria degli antagonisti allo scopo di rilassare il muscolo contratto.

Cause

I crampi muscolari insorgono nelle seguenti condizioni:

  • esercizio fisico prolungato;
  • disidratazione che determina un disequilibrio elettrolitico, in particolare di sodio, potassio, magnesio, calcio e vitamina D;
  • mantenimento della stessa posizione per lungo tempo;
  • assunzione di alcuni farmaci, ad esempio i diuretici.

In ogni caso è importante non sottovalutare la comparsa di crampi muscolari perché possono essere indicatori di alcune patologie:

  • aterosclerosi periferica, ovvero restringimento delle arterie che portano sangue alle gambe;
  • compressione dei nervi della colonna vertebrale lombare;
  • malattie che interessano il sistema muscolare;
  • malattie neurologiche, ad esempio la malattia di Charcot;
  • malattie metaboliche legate ad uno squilibrio dei livelli di magnesio, calcio e potassio.

Altri fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare crampi muscolari sono:

  • l’età avanzata;
  • lo stato di gravidanza;
  • la presenza di patologie come il diabete o malattie del fegato o della tiroide.
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Si possono prevenire i crampi muscolari?

Se si soffre di crampi muscolari si possono adottare alcuni comportamenti per prevenirne l’insorgenza:

  • Evitare la disidratazione, bevendo in modo adeguato tutti i giorni in base alla propria età, attività fisica e/o lavorativa, in base al proprio stato di salute e agli eventuali farmaci che si assumono. Durante, ma anche dopo, l’attività fisica non dimenticare di reintegrare i liquidi (acqua e/o sali minerali) a intervalli regolari;
  • Allungare i muscoli: è fondamentale effettuare stretching muscolare prima e dopo qualsiasi sforzo fisico;
  • Se si soffre di crampi notturni, fare stretching e svolgere una leggerissima attività fisica prima di andare a letto può aiutare a prevenirne l’insorgenza, l’attività ideale sarebbe qualche minuto di cyclette.

Crampi muscolari e acidosi

Nei casi in cui si verifica un’eccessiva disidratazione, si possono avere gravi conseguenze per la salute, compreso lo sviluppo dell’acidosi metabolica. Si tratta un disturbo caratterizzato da un’elevata produzione di acidi e dall’abbassamento del pH nel plasma e negli altri fluidi corporei. In sostanza, si crea uno squilibrio acido-base.

L’acidosi metabolica è causata principalmente da tre fattori: accumulo elevato di acidi non volatili, diminuzione degli alcali non volatili, e difficoltà da parte dei reni nel rimuovere gli acidi.

Tra gli altri problemi, l’acidosi metabolica può essere causata anche da una forte disidratazione, soprattutto di tipo isotonica (dovuta a vomito o diarrea), proprio perché questa porta a un abbassamento del livello di elettroliti.

I crampi muscolari possono essere quindi anche sintomo di una condizione di acidosi metabolica.

Si può classificare l’acidosi in tre categorie principali:

  • diabetica;
  • ipercloremica: causata da infezioni, malattie, disidratazione e, in generale, dalla perdita di molti liquidi e minerali, senza che l’organismo abbia la possibilità o il tempo per recuperarli;
  • acidosi lattica: è tipica degli sportivi o di chi compie molti sforzi fisici. Si verifica quando i muscoli rispondono alla sollecitazione consumando energia sotto forma di glicogeno, la modalità in cui l’organismo immagazzina lo zucchero, la cui metabolizzazione, però, ha come prodotto di scarto l’acido lattico che, accumulandosi, genera una riduzione dell’efficienza muscolare e sensazione di stanchezza, dolori articolari, crampi e predisposizione agli stiramenti muscolari.

Sintomi dell’acidosi metabolica

In alcuni casi l’acidosi è asintomatica, ma in generale può portare la seguente sintomatologia:

  • affaticamento;
  • Nausea e vomito;
  • Aumento della frequenza e della profondità respiratoria.

Nel caso di acidosi metabolica grave, i sintomi possono essere:

  • Sonnolenza e astenia o senso di debolezza eccessivo;
  • Aumento della nausea;
  • Aumento della ventilazione polmonare fino al cosiddetto respiro grosso (o Respiro di Kussmaul);
  • Nel caso più grave, significativo abbassamento della pressione sanguigna, che può portare allo shock, al coma, e addirittura alla morte.

Trattamento dell’acidosi metabolica

Uno dei metodi più semplici per contrastare la sindrome metabolica è quello di assumere alcali, come il bicarbonato di sodio, per via orale. Gli alcali possono essere anche somministrati per via endovenosa da un medico con le modalità e i dosaggi necessari in base al caso di acidosi metabolica da trattare.

Prevenzione dell’acidosi metabolica

Una buona prevenzione dell’acidosi metabolica consiste nel bere acqua regolarmente durante tutto l’arco della giornata.

Se si fa attività fisica, ricordarsi di bere più del solito per ripristinare i giusti livelli di liquidi corporei. E’ possibile anche assumere bibite per sportivi che contengono elettroliti.

Inoltre è consigliabile fare sport durante le ore più fresche della giornata in modo da perdere meno liquidi con la sudorazione.

Se l’acidosi dovesse presentarsi nonostante una buona idratazione, probabilmente è da ricondurre a un possibile quadro patologico, ad esempio un’insufficienza renale.

Sali minerali

I sali minerali comprendono

  • macroelementi quali: calcio, fosforo, magnesio, zolfo, sodio, potassio, e cloro;
  • oligoelementi e microelementi quali: ferro, rame, zinco, iodio, selenio, cromo, cobalto, fluoro, manganese e silicio.

Gli alimenti ricchi di vitamine e minerali come il potassio, il calcio e il magnesio prevengono i crampi muscolari, poiché agiscono come elettroliti. Ciò garantisce il corretto funzionamento muscolare e mantiene la salute del muscolo.

Nella dieta non devono mai mancare questi sette alimenti in grado di apportare una quantità considerevole di minerali:

  • Banane – potassio e magnesio;
  • Avocado – potassio, magnesio, zinco, manganese, fosforo;
  • Patate dolci – potassio, magnesio, calcio, manganese, fosforo;
  • Anguria – potassio;
  • Latte – fosforo e calcio;
  • Legumi – ferro, fosforo, calcio, potassio;
  • Papaya – potassio, calcio, fosforo, magnesio.

I crampi muscolari possono insorgere in varie condizioni come la disidratazione o, nei casi più gravi, in seguito a patologie che vanno trattate adeguatamente. Spesso si possono prevenire con delle buone abitudini, un corretto stile di vita e un sano regime alimentare.

Come sempre la natura ci viene in soccorso con una serie di alimenti ricchi di sali minerali e vitamine che ci mantengono in buona salute.

Fonti:

www.humanitas.it/enciclopedia/anatomia/apparato-muscolo-scheletrico/muscoli/

https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/contrazione-muscolare.html

https://www.humanitas.it/malattie/crampi-muscolari/#:~:text=Un%20crampo%20muscolare%20%C3%A8%20una,l’utilizzo%20del%20muscolo%20interessato.

https://www.my-personaltrainer.it/sali-minerali/sali-minerali.html

Farmacista
Farmacista specializzata in terapie naturali, quali fitoterapia, omeopatia e floriterapia e scrittrice per passione.

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