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Alimentazione

Come affrontare al meglio gli sbalzi di temperatura

Gli sbalzi di temperatura non hanno una stagione preferita, ci sono in inverno come in estate, in autunno come in primavera e i fastidi che ci procurano sono gli stessi.

Il cambio stagionale è forse il momento peggiore perché ci coglie spesso impreparati: o siamo troppo coperti o lo siamo troppo poco.

Anche in pieno inverno siamo esposti agli sbalzi di temperatura: dal freddo esterno passiamo ad ambienti interni surriscaldati per poi uscire di nuovo al freddo.

L’estate porta con sé l’utilizzo dei condizionatori alla massima potenza, che ci accolgono con il loro “gelo” quando siamo accaldati e sudati.

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Come possiamo difenderci?

La vitamina C è una valida protezione.

La vitamina C agisce sul nostro sistema immunitario e, grazie alla sua azione immunostimolante, la sua assunzione si rivela particolarmente utile quando il nostro organismo è più esposto al rischio di contrarre infezioni respiratorie, quali influenza e sintomi parainfluenzali.

Inoltre, secondo uno studio scientifico condotto in merito, la vitamina C permetterebbe di dimezzare la durata dei sintomi del raffreddore.

Attenzione il nostro corpo non è in grado di sintetizzare la vitamina C, quindi dobbiamo assumerla quotidianamente attraverso gli alimenti oppure aiutandoci con degli integratori.

Pensiamo, infatti, che il nostro organismo elimina giornalmente questa vitamina attraverso il sudore e le urine, quindi non dobbiamo lesinare con gli alimenti che ne sono particolarmente ricchi.

Il “trasporto” della vitamina C

Un gruppo di ricercatori americani hanno preso in esame i dati ad oggi disponibili sull’impiego di alte dosi di vitamina C in diversi ambiti; l’obiettivo è quello di comprendere se vi siano basi razionali per un impiego contro il Covid 19.

Gli stessi studiosi affermano che, ad oggi, non vi sono dati disponibili sull’efficacia in caso di Covid 19; ma da questa ricerca emerge un dato interessante sulla risposta alla vitamina C nel nostro organismo.

Sembra, infatti, che a fare la differenza nella risposta alla vitamina C in caso di infezioni virali, o di altri quadri patologici, potrebbe essere la disponibilità della proteina di trasporto intracellulare.

Fattori come età, sesso, etnia possono influire sui trasportatori implicati nell’ingresso della vitamina C nella cellula, assolutamente fondamentale per la sua azione.

Infatti, senza un adeguato trasporto, questa molecola idrofila non riesce ad attraversare lo strato lipidico della membrana cellulare, creando un accumulo all’esterno.

Questo innesca una serie di reazioni la cui conseguenza è un aumento dello stress ossidativo: quindi l’effetto opposto rispetto al contrasto dei radicali liberi che si dovrebbe attivare a livello intracellulare.

Gli studi, già in passato, hanno evidenziato come i processi di invecchiamento si associno ad una minore espressione di almeno un sottotipo di trasportatore di vitamina C.

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Cosa accade se i livelli di vitamina C sono bassi

Tra i soggetti a maggior rischio di contrarre infezioni virali, vi sono gli anziani e i soggetti con patologie quali artrosi, ipertensione e diabete, che presentano livelli bassi di vitamina C.

La carenza di questa vitamina si può aggravare in corso di malattia perché l’infezione porta l’organismo a consumare più acido ascorbico ( vitamina C ).

Nel caso specifico dell’infezione da SARS-CoV-2, non ci sono dati specifici e provati che un maggior apporto di vitamina C favorisca una possibile riduzione della gravità della malattia.

Si è notato, però, che le manifestazioni più gravi insorgono in persone con carenza di vitamina C ed anche di vitamina D4; ad oggi non è ancora chiaro se la carenza di vitamina C sia una conseguenza della malattia.

In quale momento della giornata è meglio integrare la vitamina C?

In generale non c’è un momento migliore di altri per assumere eventuali integratori di vitamina C; si fa eccezione per le persone che hanno carenza di ferro.

La vitamina C, infatti, aumenta l’assorbimento del ferro, pertanto in questi casi, è consigliabile assumerla in corrispondenza dei pasti (prima di colazione la mattina o prima di cena).

Ricordiamoci, inoltre, che la vitamina C è presente in molti alimenti di facile reperibilità; quindi non facciamoceli mai mancare.

Fonti:

http://www.nutrientiesupplementi.it/attualita/item/1208-covid-19-l-efficacia-della-vitamina-c-puo-dipendere-da-un-nastro-trasportatore

Laureata in Lettere, freelance
Laureata in Lettere, freelance.

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