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Esercizio fisico e alimentazione

Articolazioni : come mantenerle in salute

Dolori alla schiena, rigidità articolare e difficoltà motorie sono alcune delle problematiche che possono interessare le articolazioni che col passare degli anni perdono elasticità.

E’ possibile prevenire questi disturbi e mantenere le articolazioni in buona salute nel tempo?

La risposta è sì!

Cosa sono le articolazioni?

Le articolazioni sono zone in cui due o più ossa entrano in contatto.

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Il nostro corpo ne presenta 360 e si distinguono per il diverso grado di mobilità e in base al tipo di tessuto che collega le ossa.

In base al tessuto si distinguono tre tipi di articolazioni:

  • articolazioni sinoviali;
  • giunti fibrosi;
  • giunti cartilaginosi.

A seconda del grado di mobilità consentito dall’articolazione, possiamo classificarle come:

  • Articolazioni fisse o Sinartrosi – Nelle quali le ossa sono fuse, quindi permettono il minimo o nessun movimento. Queste sono articolazioni fibrose, il che significa che il tessuto legante tra due ossa è di natura “fibrosa”. Un esempio di articolazioni fisse sono le suture tra le ossa del cranio.
  • Articolazioni ipomobili o anfiartrosi – Questo tipo di articolazione consente una leggera mobilità. Il tessuto legante in questo tipo di articolazione è di natura cartilaginosa. L’esempio di un’articolazione ipomobile è quella tra i dischi intervertebrali.
  • Articolazioni mobili o sinoviali – Queste articolazioni consentono il massimo movimento tra le ossa coinvolte. Sono anche chiamati “diartrosi”.

La maggior parte delle articolazioni sono diartrodiali e riguardano superfici ossee che scivolano su una cartilagine articolare.

Come possiamo mantenere le articolazioni sane e funzionali?

Esistono delle strategie comportamentali, alimentari e di integrazione che ci permettono di mantenere le articolazioni in buona salute.

  1. L’attività sportiva è fondamentale, in quanto l’esercizio a basso impatto, come camminare, nuotare, andare in bicicletta e lo stretching, può aiutare le articolazioni a rimanere mobili e può anche aiutarci a perdere qualche chilo in più.
  2. Un altro fattore importante è proprio il peso. Mantenere un normale peso giova alle nostre articolazioni che ci devono sostenere e spostare. Un conto è caricare una zavorra di 50 kg, un altro è farlo con una di 100 kg.
  3. Rafforzare i muscoli ci permette di sostenere e alleggerire il lavoro delle articolazioni. La routine di allenamento dovrebbe includere esercizi di rafforzamento dei muscoli addominali, della schiena e del torace.
  4. Mantenere una corretta postura previene i problemi alle articolazioni, quindi è importante averne consapevolezza. Prestare particolare attenzione se si trasportano o si sollevano oggetti pesanti può proteggerci da lesioni dolorose o danni alle articolazioni.
  5. Infine l’alimentazione svolge come sempre un ruolo preponderante. Una sana alimentazione oltre a fornire i nutrienti di cui necessitiamo, ci permette anche di mantenerci normopeso, evitando di sottoporre le articolazioni ad eccessive sollecitazioni.

Ad esempio le proteine ci aiutano a sostenere i muscoli, i latticini che contengono vitamina D e calcio rafforzano le ossa, il pesce, come il salmone, con i suoi omega 3 riduce l’infiammazione.

Anche sapere cosa NON mangiare ci aiuta , ad esempio gli zuccheri sono altamente infiammanti per le articolazioni e non solo, per cui una dieta low-carb è sempre consigliabile.

Integratori

Alcuni integratori possono rappresentare un ulteriore aiuto al mantenimento di articolazioni sane.

  • La glucosamina può avere attività antinfiammatoria e mantiene la cartilagine sana. I suoi livelli tendono a diminuire con l’avanzare dell’età.
  • La condroitina è somministrata spesso in associazione con la glucosamina nel trattamento dell’osteoartrite. Dagli ultimi studi è emerso che essa riduca il dolore e aumenti la mobilità articolare.
  • La curcumina, estratta dalla curcuma, e la boswellia svolgono attività antinfiammatoria e sono molto usate nell’osteoartrosi del ginocchio.

Acido ialuronico

L’acido ialuronico è un polisaccaride lineare ad alto peso molecolare, presente nei tessuti connettivi. Si concentra soprattutto a livello del liquido sinoviale (che bagna le superfici articolari, preservandole dall’usura), della cartilagine, dell’umor vitreo dell’occhio e del cordone ombelicale.

È sintetizzato dai fibroblasti del derma e rappresenta un componente essenziale di questo tessuto.  I fibroblasti sono i mattoni di cui è composto lo strato profondo della pelle.

Oltre all’acido ialuronico, i fibroblasti producono il collagene, altro componente essenziale della pelle poiché ha una funzione di sostegno.

Proprietà

Grazie a questa sua particolare struttura chimica, l’acido ialuronico è in grado di legare a sé molte molecole di acqua, raggiungendo un elevato grado di idratazione. In virtù di questa sua proprietà l’acido ialuronico è fondamentale per mantenere la viscosità e l’idratazione della matrice extracellulare.

Concentrazione

La sua concentrazione cala con l’avanzare dell’età, a 60 anni si arriva ad una diminuzione del 75% del valore iniziale, per questo si ricorre spesso all’utilizzo di integratori che ne possano aumentare la concentrazione, cosa che è sempre stata difficile, a causa della sua instabilità durante i processi digestivi che ne alterano la struttura irrimediabilmente.

Assorbimento

I primi studi sulla cinetica di digestione e assorbimento dell’acido ialuronico hanno suggerito la possibilità che venga spezzettato (idrolizzato) a livello gastrico e intestinale, anche grazie all’azione della flora batterica locale (bifidobatteri e lattobacilli) e che qui venga assorbito senza particolare difficoltà, dopodichè le catene molecolari spezzettate verrebbero ricomposte nelle sedi opportune, per ricostituire l’acido ialuronico attraverso reazioni di sintesi interne.

La stessa cosa succede con il collagene (altro componente essenziale di pelle e articolazioni), il quale una volta introdotto con la dieta o specifici integratori viene digerito a livello gastrico. A questo punto, i singoli amminoacidi e i piccoli peptidi derivanti dalla digestione del collagene, vengono trasportati nel circolo sanguigno e, una volta arrivati nelle sedi preposte alla sintesi della molecola, vengono utilizzati come mattoncini per ricostruire il collagene, stimolandone la sintesi endogena.

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Funzioni dell’acido ialuronico

Articolazioni

L’acido ialuronico è in grado di incamerare moltissime molecole d’acqua per cui è anche in grado di agire come ammortizzatore di shock meccanici e come efficiente lubrificante (ad es. nel liquido sinoviale), prevenendo il danneggiamento delle cellule del tessuto da stress meccanici.

Funziona come l’olio di un motore che previene l’attrito fra le sue componenti e, come un motore va sempre ben oliato, lo stesso vale per le articolazioni.

Nella cartilagine l’acido ialuronico forma aggregati di notevoli dimensioni, risultando fondamentale per la stabilità della cartilagine stessa.

Durante le infiammazioni articolari, la struttura dell’acido ialuronico viene aggredita da sostanze pro-infiammatorie, perdendo così non solo le caratteristiche strutturali, ma anche la sua funzionalità lubrificante e nutritiva.

Tali alterazioni stanno alla base dei fenomeni degenerativi cartilaginei tipici dell’artrosi.

Pelle

Denominato nell’INCI come hyaluronic acid o sodium hyaluronate, l’acido ialuronico trova vasto impiego come attivo idratante e antiage nei cosmetici.

Grazie alla sua capacità di trattenere le molecole di acqua nella pelle e di mantenerla morbida ed elastica.

Infiltrazioni di acido ialuronico

Nei pazienti affetti da artrosi si osserva anche una diminuzione delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale, associata ad una riduzione della sintesi e del peso molecolare dell’acido ialuronico intra-articolare.

Ecco perché si effettuano infiltrazioni di acido ialuronico direttamente nell’articolazione artrosica, alle quali si attribuiscono i seguenti benefici:

  • attenuazione del dolore, miglioramento della mobilità articolare e prevenzione del deterioramento cartilagineo.
  • effetto antinfiammatorio.
  • ricostruzione dello strato superficiale della cartilagine.
  • aumento della densità dei condrociti (cellule della cartilagine).
  • efficacia clinica per almeno 6 mesi – 1 anno dopo il ciclo di infiltrazioni.

Non tutti gli studi, tuttavia, concordano sull’efficacia delle infiltrazioni di acido ialuronico nel trattamento conservativo delle artrosi.

Alcune metanalisi hanno addirittura dimostrato un’efficacia solo leggermente superiore rispetto al placebo.

Concludendo uno stile di vita basato su movimento ed esercizio regolare, una sana alimentazione, e la giusta integrazione può preservare le nostre articolazioni da usura, prevenire danni fisici e mantenerle in salute a lungo.

Un ruolo fondamentale è attribuito all’acido ialuronico per la sua capacità di inglobare molecole d’acqua e quindi di esercitare una funzione protettiva e lubrificante delle articolazioni stesse.

Fonti:

https://www.scienzemotorie.com/

https://www.my-personaltrainer.it/salute/infiltrazioni-acido-ialuronico.html

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30287361/

Photo Credit:

www.proaction.it

Farmacista
Farmacista specializzata in terapie naturali, quali fitoterapia, omeopatia e floriterapia e scrittrice per passione.

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