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Peperoncino, curcuma, zenzero: mangiare piccante per vivere più a lungo

Peperoncino, curcuma, zenzero: mangiare piccante per vivere più a lungo

Si sente spesso parlare delle eccezionali proprietà delle spezie, usate non soltanto per insaporire i piatti in cucina ma anche come alleate davvero preziose per la nostra salute.

Questi ingredienti, infatti, sono particolarmente ricchi di potenziali effetti protettivi del sistema immunitario, del sistema cardiovascolare e aiutano a regolare i livelli del colesterolo e degli zuccheri nel sangue.

Le spezie che allungano la vita

Proprio su questa tematica una recente ricerca condotta da un team internazionale di scienziati coordinato dall’Accademia Cinese di Scienze Mediche, dimostra che un consumo frequente di cibi speziati è associato a una aspettativa di vita più lunga oltre che a rendere la dieta meno salata. Un beneficio probabilmente associato all’alto contenuto di capsaicina (il principio attivo del peperoncino), di vitamina C e altri nutrienti contenuti in questi ingredienti, ma che secondo gli studiosi necessita di ulteriori approfondimenti prima di raccomandare dei cambi significativi nell’alimentazione. Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal ha coinvolto 487.375 persone di età compresa tra i 30 e i 79 anni provenienti da diverse aree della Cina e seguite per circa sette anni. Attraverso un questionario i partecipanti hanno spiegato quali spezie consumassero abitualmente e con quale frequenza e la risposta più comune è stata il peperoncino, ingrediente molto diffuso e utilizzato soprattutto nelle aree geografiche prese in esame.

Spicy food e donne: cancro, cuore e polmoni più al sicuro

Durante il periodo di osservazione si è riscontrato che per chi mangiava piccante uno o due giorni a settimana il rischio di mortalità si riduceva del 10%, mentre chi aggiungeva le spezie nella propria dieta da tre a sei giorni su sette il pericolo si abbassava del 14%. Ma non solo: il consumo frequente di spicy food si associava anche a una minor incidenza di decessi per cancro, malattie cardiache e patologie respiratorie, con particolare evidenza nelle donne.

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È quindi sufficiente aggiungere qualche spezia in più ai nostri piatti per vivere più a lungo?

Alessia Pascale, professoressa di Farmacologia del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia, in un articolo apparso recentemente sul Corriere della Sera, risponde così: «È certamente troppo presto per dirlo anche perché gli studi sulle spezie riguardano spesso popolazioni con abitudini diverse dalle nostre e non c’è garanzia che questi effetti protettivi siano da ricondurre ai cibi speziati e non magari ad altre abitudini di chi fa uso di questi ingredienti» …. «certamente i principi attivi contenuti nelle spezie hanno grandissime potenzialità, ma quello che per ora ci possiamo aspettare utilizzandole in cucina è che migliorino l’appetibilità dei cibi riducendo l’apporto di sale nella dieta».

Dott.ssa Martina Laccisaglia
Centro Studi Comunicazione sul Farmaco, Salute e Società – Università Statale di Milano

Fonte:
Jun Lv, Lu Qi, Canqing Yu, Ling Yang, Yu Guo, Yiping Chen, Zheng Bian, Dianjianyi Sun, Jianwei Du, Pengfei Ge, Zhenzhu Tang, Wei Hou, Yanjie Li, Junshi Chen, Zhengming Chen, Liming Li: “Consumption of spicy foods and total and cause specific mortality: population based cohort study”, BMJ, 2015

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