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La fitoterapia è più di quello che pensiamo: intervista esclusiva con un medico militare

Fitoterapia pratica da tutti conosciuta, spesso abusata e, per molti, non ancora associata alla scienza e alla medicina vera e propria anche se i primi medicamenti nella storia umana sono stati di derivazione vegetale e questi sono stati le basi per lo sviluppo dei farmaci moderni.

In realtà, anche se nell’immaginario comune viene vissuta come rimedio poco efficace, si tratta di una branca della farmacologia chiamata farmacognosia che si occupa appunto dello studio di medicamenti di origine naturale.

Secondo dati recenti dell’OMS, si è scoperto che l’80% della popolazione mondiale si cura con i fitocomplessi della fitoterapia.

Per saperne di più abbiamo oggi intervistato il Maggiore Giuseppe Gancitano Ufficiale Medico dei Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” in servizio a Livorno specialista in fitoterapia che con passione continua i suoi studi sui fitocomplessi associandoli alla pratica clinica.

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Maggiore Gancitano ci racconta come è nato il suo approccio terapeutico rivolto alla fitoterapia?

Dal 2010 in poi ho approfondito la medicina che viene definita “alternativa” anche se il nome non si addice a quello che realmente è questo tipo di approccio.

Nel 2013 ho fatto un master universitario all’università di Trieste e di Madrid ed ho conseguito il titolo accademico che mi ha dato le basi iniziali per la pratica quotidiana e per approfondire e studiare.

Ho sempre considerato l‘uomo come un’unità globale costituita non solo dal corpo ma anche da aspetti funzionali emozionali. Da qui è nata una ricerca volta a capire le connessioni tra aree che secondo me devono essere viste come unità e non come sistemi separati.

In questo approfondimento ho cercato di avere uno strumento terapeutico che si potesse affiancare a quello che è l’approccio tradizionale farmacologico e ho trovato la fitoterapia che prevede l’utilizzo delle piante medicinali nella prevenzione e nella terapia.

Credo che la prevenzione sia la miglior cura e per questo vedo la fitoterapia come strumento più flessibile e maneggevole rispetto ad un farmaco tradizionale.

Oggi la medicina è molto specializzata. Lei crede invece che il paziente debba essere curato nella sua interezza?

Assolutamente si e questo fa la differenza.  E’ chiaro che se ho il mal di testa e assumo un antinfiammatorio il dolore passa. Nelle patologie croniche invece i sintomi tendono a ripresentarsi e penso che in questi casi giochi un ruolo anche la componente emozionale. Ad esempio si è osservato che alcune cellule del sistema immunitario, le natural killer, rispondono in maniera velocissima a cambiamenti emotivi della persona, a stress fisici  riducendo la loro attività già in 24-48 ore come se ci fosse un collegamento immediato. Queste cellule sono quelle che ci difendono dai virus, dai tumori e altre patologie. Per cui la cura della parte emozionale è fondamentale per ottenere una guarigione che sia duratura nel tempo e per fare prevenzione per quelle che possono diventare malattie croniche.

Quando visito un paziente faccio un’anamnesi che contenga sia i sintomi sia il vissuto della persona per cercare di capirla nella sua interezza.

E’ anche chiaro che la persona deve stare meglio subito. Quindi devo dare una soluzione farmacologica che sia tradizionale o fitoterapica e poi affronterà la causa che gli ha fatto venire il disturbo.

Ha scritto un libro su questo argomento. Ce ne vuole parlare?

Il libro si intitola : Gestione domiciliare del Covid 19 e delle altre infezioni respiratorie incontro tra scienza e natura.

Incontro tra scienza e natura perchè spesso c’è una disinformazione a volte anche un po’ forzata secondo cui le piante sono cose naturali e di conseguenza non sono scientifiche. Si tende ad accomunare la fitoterapia ad un ambito di medicina alternativa o esoterica che perde un po’ credito.

In questo libro ho voluto dare la dimostrazione che in realtà la fitoterapia è una scienza.

Le piante hanno tutta una serie di molecole chimiche che hanno un’azione biochimica e biologica.

Azione dimostrata da moltissimi studi clinici molti dei quali di rilievo dal punto di vista della metodologia scientifica di verifica.

Questo libro da un lato è divulgativo perchè permette alla persona non addetta ai lavori di trarre un messaggio pratico intendo dire cosa devo fare, ma da anche moltissimi spunti di approfondimento a dimostrazione della scientificità della materia.

Ma perchè la fitoterapia?

Il vantaggio della fitoterapia, dal mio punto di vista, è che esercita la sua azione tramite un fitocomplesso, un insieme di sostanze presenti nella pianta che agiscono in sinergia e che hanno un’azione più modulante e più rispettosa della fisiologia.

Il farmaco tradizionale invece seleziona una sola molecola del mondo vegetale.  E’ chiaro che dal punto di vista dell’incisività terapeutica può essere, e molto spesso è, superiore rispetto al farmaco vegetale, ma c’è il rovescio della medaglia, infatti avendo un’azione molto forte non possiamo assumerlo per lunghi periodi.

Il fitocomplesso anche se può avere un’azione più blanda, ha il vantaggio di essere molto maneggevole e la minor efficacia si compensa dall’unione di più molecole fitoterapiche. In questo modo riusciamo ad ottenere un effetto paragonabile a quella del farmaco tradizionale.

Come scegliere il prodotto migliore?

Nell’ambito della fitoterapia abbiamo un mercato pieno di prodotti. Bisognerebbe usare estratti standardizzati, caratterizzati dal punto di vista chimico e titolati che sono quelli che poi danno maggiori riscontri clinici. E’ fondamentale la ricerca del prodotto adeguato.

Molti si trovano come integratori e molti contengono troppe sostanze e questo fa sì che i dosaggi delle piante siano troppo bassi.

Sfatiamo il mito del fitoterapico che non fa nulla. Tante persone dicono lo prendo tanto o funziona o non mi fa nulla…

Nulla di più sbagliato se si usa il prodotto giusto e su molti sono stati fatti anche studi clinici importanti.

Ad esempio il pelargonium sidoides Eps 7630, un estratto titolato standardizzato,  in Germania è il farmaco di prima scelta nella cura della bronchite acuta.

Perchè? Perchè utilizzato nel modo giusto gli studi hanno dimostrato che anche in termini di tollerabilità è superiore ad un antibiotico di sintesi. Si inizia con questo farmaco vegetale ed eventualmente dopo un certo numero di giorni se non si è risolto il problema si passa all’antibiotico. Ma nella maggior parte dei casi si risolve.

Nelle infezioni respiratorie se utilizziamo subito e in maniera un po’ superficiale l’antibiotico subentra il rischio dell’antibiotico resistenza.

Ma se riuscissimo a fare informazione e a condividere la conoscenza sul mondo vegetale dandogli credito il fitoterapico potrebbe diventare il medicamento di prima scelta e solo in caso di effettivo bisogno si prescriverebbe l’antibiotico.

Con la fitoterapia ci possiamo curare da soli?

No, l’automedicazione non va bene sia che si tratti di farmaci tradizionali che per le molecole di origine naturale.

Tre sono i possibili problemi che ne potrebbero derivare.

Il primo riguarda gli effetti collaterali anche se è vero che nei fitoterapici fortunatamente hanno  un’incidenza minore rispetto al farmaco tradizionale.

Il secondo è relativo alla scelta del prodotto giusto e al dosaggio corretto.  Infatti sbagliando la posologia il fitocomplesso può non avere effetti e questo potrebbe complicare la situazione clinica.

Il terzo interessa soprattutto i pazienti che hanno malattie croniche e prendono altri medicamenti infatti possono esserci interazioni tra i farmaci.

Per questo è importantissimo che la prescrizione venga fatta da un esperto in fitoterapia.

Il fitoterapico deve essere scelto con cura per non avere interazioni o per avere sinergie con i farmaci che il paziente sta già prendendo.

Ritengo doveroso anche sottolineare il fatto che per alcune persone con patologie specifiche alcuni fitocomplessi possono non essere assolutamente indicati.

Quindi è fondamentale rivolgersi ad un medico specialista in fitoterapia o comunque ad un fitoterapeuta professionista che affronta la materia con la giusta serietà.

Farmacista formulatore, giornalista
Farmacista formulatore, giornalista

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