Per affrontare questo tema e poter conoscere il legame fra mondo delle idee, delle immagini e quello della materia, è necessario un tuffo nell’invisibile… nel subatomico.
A questo livello agiscono delle forze, inclusa quella elettromagnetica che riesce a coedere gli atomi e le molecole. Il fotone è l’unità quantistica fondamentale dell’energia elettromagnetica ed è impercettibile…ed ai nostri sensi apparirebbe come una nube confusa.
La nostra realtà materiale, tutto ciò che vediamo e tocchiamo, è costituita da atomi che a loro volta sono costituiti da protoni, elettroni di cui i quark sono l’ultima parte indivisibile. Questi si comportano anche da onde fluttuanti in un enorme vuoto, pertanto il loro comportamento è di tipo ondulatorio e non occupando uno spazio preciso sono invisibili e trasportano informazioni ed energia. I nostri sensi ricevono quindi onde elettromagnetiche cariche di informazioni sotto forma di fotoni ed è il nostro cervello che fungendo da decodificatore le elabora e le traduce in realtà e materia (in fisica quantistica si chiama collasso della funzione d’onda).
La scoperta decisiva della proprietà ondulatoria e corpuscolare dell’elettrone connessa con la mente umana ha portato alla realizzazione dei fax, computer, cellulari, proprio sfruttando la formula di Schroedinger sulla funzione d’onda. Il nostro cervello è un sensore che codifica gli impulsi quantistici percepiti attraverso i sensi. I pensieri sono vibrazioni, onde che vanno e vengono ma che se sono fortemente ripetuti e reiterati agiscono condensandosi (collasso dell’onda), producendo conseguenze a cascata su tutto il sistema quantico del corpo umano, propagandosi come un’onda elettromagnetica e stimolando così le cellule preposte che liberano nuovi peptidi ed altre sostanze biochimiche mediatrici.
Nel nostro cervello vi sono diverse aree adibite a funzioni precise, una di queste è l’ipotalamo che governa il sistema neurovegetativo, endocrino, ed immunitario (PNEI). E’ il responsabile dell’azione neurochimica in risposta alle informazioni provenienti dall’ambiente, dai pensieri, dalle emozioni ed è pertanto meccanica , ovvero la conseguenza materiale e biologica di una armonia o disarmonia iniziata su altri piani. Un esempio classico è la forza “sovraumana” che alcune madri hanno dimostrato in caso di pericolo di vita del proprio figlio, sollevando pesantissimi carichi per liberarlo e che altrimenti non avrebbero sollevato. E’ evidente che l’immagine e l’emozione di pericolo ha fortemente sollecitato a cascata il sistema, aumentando la produzione di adrenalina e coinvolgendo la struttura muscolare ma non solo.
Risulterà pertanto evidente come situazioni di vissuto particolarmente stressanti porteranno ad un abbassamento del sistema immunitario per opera della risposta dell’ipotalamo che agisce su di esso e sul sistema endocrino, inducendo scompensi a livello biologico. In sostanza vi è una trasformazione da impulso elettrico ad impulso chimico…da energia elettrica ad energia chimica.
Le immagini negative che riceviamo in modo reiterato e continuo dalle notizie del tg, ai giochi elettronici centrati su temi di morte e violenza, a film e documentari con questi contenuti , non fanno altro che stimolare, attraverso l’ipotalamo che riceve tali informazioni, la produzione di neuropeptidi adeguati alla situazione visiva ricevuta , che diventa “vissuto”.
Vi sono a tale proposito studi molto interessanti effettuati nel 1988 da McClelland che notò livelli più alti di immunoglobulina salivare in 70 studenti che guardavano un documento relativo a Madre Teresa di Calcutta (con immagini di pace e solidarietà), rispetto a 62 studenti che guardavano un film sulle atrocità tedesche in cui i livelli di IgA erano risultati depressi. Questi studi clinici conducono perciò ad una osservazione importante: per ogni singola emozione, idea o pensiero che sia concepito per immagini o meno, vi sono molecole corrispondenti che contribuiranno alla realizzazione del nostro stato di salute.
Fonti:
Gaetano Conforto La medicina sulla luce (la fisica della guarigione)
Dispense Riza Neuroscienze