“Come mangiare” può sembrare un argomento strano, ma in realtà è molto importante l’ambiente in cui si mangia, lo stato d’animo ed in quanto tempo.
Se siamo in un ambiente che ci richiama fretta, oppure caotico, o magari siamo con persone non particolarmente positive per noi, ciò che introduciamo non è solo il cibo materiale ma anche il disagio o l’aspetto emotivo che stiamo vivendo in quel momento. E tutto questo riflette sulla digestione.
Mai come oggi vi sono gastriti ed aspetti legati ad una malsana digestione, proprio in virtù di una iperacidità gastrica causata da fretta o ambiente non idoneo alla nutrizione.
La masticazione
Un altro aspetto è la masticazione. Bisogna masticare molto di più di quanto in realtà facciamo. La masticazione non è sostituibile con frullati o simili, poiché il suo ruolo è anche quello di promuovere la produzione di saliva e dei suoi enzimi (ptialina) e trasferire al bolo energia elettromagnetica. Più si mastica meglio è!
Mangiare con gioia ed in buona compagnia fa digerire bene…quindi meglio spegnere la tv!
Quando mangiare?
Mangiare senza fame provoca cattiva digestione. In natura gli animali cercano cibo solo se hanno fame, altrimenti non mangiano. Nel nostro “mondo avanzato” invece esiste la sbagliata percezione che se non si mangia 3 o 5 volte al giorno, c’è qualche cosa che non va…è il contrario!
Se tra un pasto e l’altro passano 7 ore la digestione è facilitata. Ed alla sera è sempre meglio stare leggerissimi. Quindi è bene seguire la vecchia regola “colazione da re, pranzo da principi e cena da poveri”.
Quando non si ha fame per varie ragioni, è meglio non mangiare.
Quanto mangiare?
Il Quanto mangiare è connesso al come mangiare, infatti il mangiare in fretta, conservato e stracotto (come ormai è nostra consuetudine nei fastfood o bar) o nutrirsi di cibo spazzatura privo di nutrienti, induce il corpo a chiedere altro cibo, per avere appunto i nutrienti che gli servono.
Diciamo quindi che il senso di sazietà dipende dalla qualità del cibo con i relativi nutrienti essenziali, vivi e vibranti e non dalla quantità di cibo “vuoto”, calorico ma non energetico.
Gli orientali da sempre raccomandano di alzarsi da tavola con lo stomaco non del tutto pieno, poiché meno cibo si accumula a livello gastrico, minor difficoltà di svuotamento e di transito intestinale avrà luogo. Anche Ippocrate riconosceva l’importanza della “dose di cibo”, che si può tradurre in 250 gr di cibo a pasto suddiviso in 2 volte al dì con uno spuntino.
Inoltre il nostro organismo ha la possibilità di gestire una serie di acidi sia organici che inorganici. Se si superano tali quote si rischia l’acidosi.
L’acidosi tessutale è uno stato che se protratto nel tempo può indurre all’insorgenza di situazioni infiammatorie croniche che porteranno, se non corrette, allo sviluppo di importanti patologie.
In ogni caso è sempre importante avere consapevolezza del proprio modo di nutrirsi, poiché tutto diventa “NOI”.
Fonti
“Alcalinizzatevi e ionizzatevi, altrimenti invecchierete e morirete prima” di Theodore A. Baroody e Rocco Palmisano