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Bimbi

I 5 sensi del bambino nel pancione

Durante la gravidanza il bambino sviluppa le sue capacità sensoriali e si prepara all’impatto con il mondo esterno. Al momento della nascita infatti, è già capace di vedere il viso della mamma e riconoscerne l’odore.

Nei nove mesi di soggiorno nel pancione della mamma, il bimbo sviluppa e allena i suoi sensi e le aree cerebrali che li governano, mettendosi in relazione con gli stimoli provenienti dal suo piccolo mondo e preparandosi al nostro.

Tatto: percepisce le carezze

Lo sviluppo delle capacità sensoriali del bimbo inizia con il tatto, il senso che rappresenta anche il primo approccio con la mamma al momento della nascita. Intorno alle 8 settimane iniziano infatti già a comparire i ricettori tattili intorno alla bocca, poi su tutto il viso, il palmo delle mani e la pianta dei piedi, per arrivare a coprire tutto il corpo entro le 28 settimane.

In ogni caso, bisogna aspettare almeno le 20 settimane perché il bambino sia in grado di percepire le carezze di mamma e papà. Nel corso del secondo trimestre gli stimoli diventeranno via via sempre più raffinati, tant’è che basterà appoggiare una mano su una sporgenza del pancione per sentire il bimbo cambiare posizione.

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Udito: ascolta la voce di mamma e papà

Nonostante il liquido amniotico in cui il bimbo è immerso crei un ambiente ovattato, già a sole 18 settimane il suo meccanismo uditivo è abbastanza sviluppato da permettergli sentire il battito cardiaco della mamma e i suoni all’interno del suo corpo. Intorno alle 25 settimane è possibile che il bambino risponda già ad alcuni stimoli acustici, ma è a partire dalle 30 settimane che è in grado di sentire la voce di mamma e papà (che distingue per il timbro più profondo), e impara a riconoscerle. È perciò molto importante che sin dalle 28-30 settimane di gravidanza si inizi a parlare con il bambino, lasciandogli tutto il tempo di memorizzare questi suoni a lui cari e riconoscerli una volta venuto al mondo.

Al contempo però, è bene evitare di esporre il feto a rumori troppo forti e bruschi, che potrebbero spaventarlo e disturbarlo e provocargli una forte accelerazione del battito cardiaco.

Olfatto: annusa la mamma

Sappiamo che i ricettori sensoriali responsabili dell’olfatto del feto iniziano a formarsi presto, intorno alle 8/9 settimane, tuttavia non siamo ancora in grado di sapere esattamente in che periodo essi inizino a funzionare. Con molta probabilità però, ciò avviene durante il secondo trimestre. Il bimbo inizia a sentire e memorizzare l’odore del corpo della mamma, che riconoscerà subito dopo il parto, e lo guiderà verso il suo seno.

Gusto: assapora insieme alla mamma

Le papille gustative del bambino compaiono verso la 12° settimana di gravidanza, e gli permettono di avvertire i sapori del liquido in cui è immerso. L’alimentazione della mamma in gravidanza determina la composizione del liquido amniotico, nel quale passano le molecole aromatiche dei cibi. Di conseguenza, il suo regime alimentare influenzerà i gusti del bambino: è possibile che certi cibi molto apprezzati dalla mamma, vengano infatti associati ad una sensazione di benessere dal feto, predisponendo il suo cervello ad apprezzarli anche quando sarà egli stesso a mangiarli.

Vista: si abitua alla luce

Spesso si pensa che l’utero sia un ambiente completamente buio, ma in realtà la luce esterna riesce a filtrare attraverso il pancione della mamma, e il bambino, anche quando ha le palpebre ancora chiuse, riesce a percepirla. La vista è l’ultimo senso a svilupparsi, perché le palpebre restano chiuse fino alle 26 settimane di gravidanza per permettere alla retina di formarsi completamente. Da questo periodo in poi, soprattutto se la mamma si espone al sole, il bambino può prendere coscienza dell’ambiente in cui vive, e forse, anche di sé stesso.

Anche quando nascerà, la vista del bambino sarà il senso più ritardatario, tanto che non sarà in grado di mettere a fuoco gli oggetti posti ad una distanza maggiore di 25 centimetri.

Il suo senso visivo però è sviluppato quel tanto che basta per riconoscere il viso della mamma, anche durante l’allattamento al seno.

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