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Bimbi

Un film chiamato vita: alla scoperta dei trimestri della gravidanza

Gli ormoni in gravidanza fungono da registi nel cambiamento del corpo in questa meravigliosa fase della vita di una donna, riservando non poche sorprese che stupiranno la futura mamma.

Primo trimestre

Il primo trimestre è quello più in salita e il primissimo ormone, secreto dal gruppo di cellule appena formatosi nell’utero, è la beta hcg, l’ormone della gravidanza, che prepara il terreno permettendo al feto di impiantarsi nel miglior modo possibile.

Una delle prime sensazioni è la stanchezza, riscontrabile addirittura subito dopo l’effettuazione del test e il bisogno di riposo si avverte già dopo pranzo e appena si torna a casa dal lavoro. Tutto questo è dovuto ad un ormone chiamato progesterone che rallenta a tutti gli effetti il corpo della donna, porta avanti l’inizio della gravidanza e allerta il proprio corpo come se dicesse: “Ferma tutto! Stai creando una cosa grande, evita di sforzarti eccessivamente”.

Tutto rallenta, anche il nostro intestino, causando stitichezza, nausee e talvolta vomito. Questo è il motivo per il quale nel primo trimestre abbiamo difficoltà nel digerire e tollerare alcuni sapori. Alterazioni che possono essere sensibili e visibili come sicuramente è il cambiamento del seno, che al di là dell’aspetto fisico, che ci può essere, c’è proprio una maggior sensibilità che spesso rappresenta uno dei primi sintomi della gestazione.

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Altro particolare che può accompagnare tutta la gravidanza sono i sanguinamenti gengivali, opera di altri ormoni, gli estrogeni, che vanno ad imbibire tutte le mucose tra cui quella del cavo orale.

Secondo trimestre

Nel secondo trimestre finalmente le nausee diminuiscono e la mamma inizia ad avere più energia e tanta voglia di fare.

Di solito è il momento in cui le donne iniziano a cercare delle attività per la gravidanza: fare attività fisica e avere voglia di iniziare anche a sentire il bimbo, dato che il pancino si comincia a vedere.

La mamma inizia ad essere più morbida perché la quantità di estrogeni aumenta sempre di più. Abbiamo delle modifiche fisiche più evidenti e anche emotive.

Se nel primo trimestre regnava un po’ di incertezza, adesso abbiamo un po’ più di “elemento aria” nel senso che la mamma tende ad essere un po’ più sulle nuvole, a distrarsi più facilmente, questo perché ci sono alcuni ormoni che vanno proprio ad avvicinarla al contatto con il bambino.

Per questo motivo, a volte, rimanere concentrata su questioni molto razionali e numeriche potrebbe essere faticoso.

Nel secondo trimestre potremmo iniziare a fare dei sogni particolari: una mamma che sogna ha un assetto ormonale meraviglioso.

Non c’è da preoccuparsi nemmeno se, insieme a tutte queste belle sensazioni, potrebbe esserci un po’ di gonfiore, alle mani e agli arti inferiori.

Ovviamente più andiamo avanti nelle settimane della gravidanza e più può incrementare il gonfiore, considerando anche la stagione. Se siamo in estate potrebbe emergere anche molto precocemente, sempre a causa degli estrogeni che richiamano liquidi nei vari distretti corporei e fanno sì che l’utero della mamma non si contragga prima del momento giusto e che rimanga bello morbido per permettere la crescita del bimbo che, nel secondo trimestre, incrementa parecchio.

La distensione dell’utero aumenta senza una risposta di contrattilità della mamma che può avere bisogno di bere tanto. Infatti, oltre a rallentare un pochino i ritmi, un’abitudine fondamentale è l’idratazione che in gravidanza non deve essere mai meno di due litri di acqua al dì, se si fa fatica si può provare con delle tisane, succhi o centrifugati per cercare di aumentare l’introito di liquidi.

Terzo trimestre

Nel terzo trimestre la pancia è evidentissima, i movimenti del bimbo sono più finalizzati, mentre prima faceva movimenti apparentemente casuali, adesso, soprattutto se il bimbo è cefalico, lo sentiamo spingere verso il basso, percependo una pressione sulla pelvi e la vescica.

Il nascituro sta facendo le “prove generali”, sta cercando di capire con alcuni movimenti che poi dovrà fare durante il parto, come funziona a livello del bacino della mamma. L’emotività della donna può riprendere a fare un po’ di alti e bassi, qui siamo all’apice di quella che si chiama “regressione della gravidanza” che in parte è dovuta agli ormoni e fa sì che la mamma sia un pochino più sensibile a ciò che viene detto, magari si commuove per uno spot pubblicitario che prima non la tangeva.

Questa regressione è funzionale al fatto che poi riesca a comprendere i bisogni non negoziabili del bambino appena nato. Potremmo sentirci legittimate a farci un pianterello in più.

Nel terzo trimestre, oltre alla parte emotiva, ci prepariamo a lasciar andare un po’ il bambino. La mamma comincia a sentire molta fatica nei movimenti e l’utero si mette a lavoro, sentiamo delle contrazioni, chiamate di Braxton Hicks, che sono di esercizio fisico del nostro utero il quale pian piano cerca di prepararsi a quello che sarà tutto il travaglio.

Gli ormoni che adesso entrano in scena sono quelli che lavoreranno anche durante il parto, uno di questi è l’ossitocina. Potremmo di nuovo sperimentare dei fastidi addominali e intestinali, l’utero schiaccia e prende spazio, i visceri vengono sempre più compressi e spostati e potremmo quindi avere reflusso, un pochino di stipsi e spesso una sintomatologia che accusano molte donne in gravidanza in questo periodo, le emorroidi.

Come anche nei mesi precedenti un valido aiuto potrebbe essere l’osteopatia.

Nelle ultime settimane di gravidanza e quanto più il parto si fa vicino, ci potrebbe essere nella mamma un bisogno di controllare che tutte le cose siano pronte, dalla casa all’ovetto ai fratellini. Controlla che ci sia un piano in atto per quando dovrà recarsi in ospedale per partorire, questo è chiamato anche “istinto di Nidificazione” che è molto simile in tutti i mammiferi e sempre dovuto all’azione dell’ossitocina.

Possiamo dunque affermare che la gravidanza oscilla tra due importanti ormoni, beta hcg e ossitocina, e quest’ultimo, non a caso il più vicino alla nascita, è quello che darà inizio al più bel legame della storia dell’uomo, quello tra madre e figlio.

Fonti:

Bibliografia: -Raul Artal-Mittelmark, MD, Saint Louis University School of Medicine, Fisiologia della gravidanza

Prof. Enrico Ferrazzi, Prof. Di Clinica Ostetrica e Ginecologica, Università degli Studi di Milano- L’ormone della gravidanza

V. Schmid, Venire al mondo e dare alla luce 

Farmacista
Farmacista esperta di omeopatia, fitoterapia e microbiota intestinale umano.
Operatrice di trattamenti bioenergetici Bars.

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