Dieta iperproteica, dieta dei gruppi sanguigni, dieta dei colori, dieta a punti, dieta paleolitica, dieta dissociata e via discorrendo! Ma questo termine realmente cosa significa?
La parola dieta deriva dal greco DIAITA che significa “ regola di vita …modo di vivere”.
Alimentazione e salute: un legame profondo
Siamo ormai tutti a conoscenza della netta correlazione fra qualità del cibo e salute, o meglio fra carenze vitaminiche, minerali e di molti fattori vitali ed il conseguente rischio di malattie. La manipolazione industriale alimentare, causa dell’impoverimento di tali sostanze nutritive e di un aumento delle sostanze chimiche, ha portato ad una crescita di patologie riguardanti la sfera del sistema immunitario, obesità e sue complicanze… fino al cancro.
Ciò ha indotto un incremento esponenziale di svariate “terapie alimentari”, più o meno efficaci che contemplano molteplici combinazioni alimentari. È possibile però, adottando uno “stile di vita sano” (dieta), porvi rimedio in modo semplice.
Vi sono stati alcuni medici come la dr.ssa Kousmine che tentarono di portare soluzioni, consigliando di tornare ad un principio importante basato su un pilastro essenziale: evitare l’acidosi tissutale.
Ma cos’è l’acidosi?
È un processo che avviene normalmente nell’organismo come reazione metabolica chimica, per esempio dopo aver effettuato uno sforzo fisico ripetuto nel tempo (es. acido lattico), oppure con l’uso di farmaci, oppure nei periodi di stress o più semplicemente attraverso il ristagno di scarti di un’alimentazione prevalentemente acida o non equilibrata.
L’acidosi dei tessuti si può misurare con una cartina al tornasole indicata per conoscere il ph delle urine. Se il risultato contempla un valore maggiore o uguale a 6,5 siamo in uno stato di non acidità. Al contrario vi è acidosi ad un livello più o meno importante.
Quali sono gli effetti dell’acidosi?
Questa condizione provoca stati infiammatori latenti che si manifestano spesso con alcuni sintomi quali cefalee, dolori vari vaganti, lievi allergie o intolleranze ed altresì un aumento dei radicali liberi. Questi ultimi sono dei prodotti metabolici scartati dalle cellule una volta avvenuto il processo di respirazione cellulare per produrre energia, che nelle giuste quantità servono a contrastare le infezioni, ma se aumentano provocano un invecchiamento dei tessuti ossidandoli.
Come combattere l’acidosi
Risulta quindi importante attuare un’alimentazione basica, introducendo durante il giorno l’80% di frutta e verdura sia cotta (poco) che cruda, ed il 20% di cereali, legumi e proteine animali. Esistono a tale proposito degli elenchi ben specifici con menzionato il valore acido/basico di ciascun alimento presente in natura sia del regno vegetale che di quello animale. Con questi riferimenti si possono stabilire facilmente dei piani alimentari quotidiani in modo da soddisfare la percentuale sopra indicata, naturalmente anche con l’aiuto di un esperto. Tale proporzione viene altresì presa in considerazione da numerose pubblicazioni indirizzate alla prevenzione del cancro.
Districarsi nella giungla delle “nuove proposte dietetiche” presuppone una consapevolezza del mantenimento dello stato di salute che deve tener conto dell’azione dell’alimento dentro di noi, ovvero di una sana alimentazione.
Fonti:
Theodore A. Baroody e Rocco Palmisano, “Alcalinizzatevi e ionizzatevi” altrimenti invecchierete e morirete prima;
Johannes F. Coy / Maren Franz, “I cibi antiossidanti ANTICANCRO”