L’uso dell’elettricità per curare le ferite potrebbe sembrare un metodo non convenzionale, ma alcuni ricercatori in Cina e negli Stati Uniti hanno inventato una fasciatura ad impulsi elettrici che accelera la guarigione delle ferite cutanee nei ratti.
Il problema
La pelle ha una notevole capacità di guarire da sola ma in alcune persone, come ad esempio i malati di diabete, le ferite guariscono molto lentamente o non guariscono affatto. Questi pazienti sono quindi a rischio di dolore cronico, di infezione e di cicatrici.
Le terapie tradizionali
Nel tempo i medici hanno esplorato vari approcci per curare le ferite croniche, come i bendaggi, le medicazioni, l’esposizione all’ossigeno e la terapia dei fattori di crescita, ma questi metodi hanno spesso un’efficacia limitata.
L’innovazione
Negli anni ’60 alcuni ricercatori avevano osservato che la stimolazione elettrica può aiutare a guarire le ferite. Tuttavia, l’attrezzatura necessaria per generare un campo elettrico è spesso di grandi dimensioni e può richiedere il ricovero del paziente.
In questo studio, alcuni ricercatori in Cina e negli Stati Uniti hanno sviluppato una fasciatura elettronica in grado di generare un campo elettrico su una ferita, riducendo drasticamente il tempo di guarigione.
Per alimentare la benda elettrica è stato realizzato un nano-generatore indossabile sovrapponendo fogli di politetrafluoroetilene, lamina di rame e polietilene tereftalato. Il nan- generatore converte i movimenti della pelle, che avvengono durante la normale attività o con la respirazione, in piccoli impulsi elettrici. La corrente raggiunge due elettrodi posizionati sui due lati della ferita per produrre un debole campo elettrico.
Il team ha testato il dispositivo posizionandolo sopra le ferite nella parte posteriore del corpo dei ratti e le ferite coperte dalle bende elettriche si sono chiuse in tre giorni contro i 12 giorni impiegati da una benda tradizionale.
Fonti: