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Cachi: il frutto antico che arriva dall’Asia

Cachi: il frutto antico che arriva dall’Asia

Originario della Cina, è simile ad un grosso pomodoro, ma dal colore arancione intenso. Ricco di vitamina C è l’ideale per iniziare con sprint la giornata.

Un’origine antica

I cachi, o kaki, sono originari della Cina centro-meridionale, dove vengono coltivati e apprezzati da circa 2000 anni. Successivamente si diffusero anche in Giappone e in Corea, e vennero introdotti in America e Europa soltanto alla fine dell’Ottocento e inizi del Novecento.

In Italia i cachi sono arrivati per la prima volta nel 1916, principalmente tre le terre della Campania, dove vengono tutt’oggi ancora coltivati; nel nostro Paese questo frutto cresce anche e principalmente in Emilia-Romagna e in Sicilia.

Le varietà della pianta

La pianta del cachi (Diospyros kaki) è solitamente classificata secondo due varietà, astringente e non astringente, in funzione di quello che si prova mangiando frutti non maturi. La varietà è più specificatamente data dalla presenza di alcune molecole, i tannini, nella polpa del cachi non perfettamente maturo, ancora un po’ acerbo. I tannini, che sono presenti in molti frutti, ma anche nel tè, nei carciofi e in altri vegetali, sono molecole solubili in acqua che quando vengono a contatto con le proteine presenti nella nostra saliva si legano ai recettori del nostro apparato gustativo, creando una sensazione di bocca legata, impastata. “Allappano” è il termine utilizzato per descrivere la sensazione che questi creano se consumati ancora acerbi.

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Quando i frutti maturano, oltre a diventare particolarmente molli, i tannini presenti nella polpa scompaiono gradualmente, lasciando spazio al tipico sapore dolce e delicato del cachi.

La variante di cachi con alto contenuto di tannini è di tipo astringente, mentre con basso contenuto non astringente. La polpa della seconda tipologia è più soda, tanto che si può tagliare a fette e consumare senza problemi; i noti “cachi mela” fanno parte della varietà non astringente.

Ridurre l’astringenza e la sensazione di bocca impastata

È tuttavia possibile ridurre o eliminare l’astringenza nei frutti sodi rendendo insolubili i tannini, che non possono così legarsi alle proteine della saliva. Questo processo si chiama ammezzimento e può essere sperimentato a casa congelando il frutto e facendolo poi scongelare lentamente; otterrete così una polpa soda priva di quel sapore e sensazione di astringenza tipica dei cachi ancora acerbi.

Proprietà nutritive e benefici dei cachi

I cachi sono un frutto ricco di vitamina C e di minerali come il potassio. Per questo sono un ottimo rimedio per potenziare il sistema immunitario e prevenire i tipici malanni stagionali. Inoltre hanno proprietà lassative e diuretiche, in grado di proteggere e depurare il fegato. La ricchezza di fibre nel frutto lo rende anche molto utile alla regolarità intestinale, per cui è consigliato il consumo a colazione, privato di semi e di buccia.

In generale i cachi maturi aiutano in caso di stipsi, mentre quelli acerbi sono più astringenti.

Sono ricchi di acqua e di zuccheri, quindi abbastanza calorici ed energetici e per questo sconsigliati a chi è obeso o soffre di diabete.

I cachi sono anche un frutto ricco di antiossidanti. Infatti contengono vitamina A, betacarotene, licopene, luteina e zeaxantina, un insieme di sostanze molto importanti per proteggere la pelle, la vista e tutto l’organismo dall’azione dei radicali liberi e dall’invecchiamento precoce.

Fonte:

www.lescienze.it

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