Mangiare pesce durante la gravidanza migliora il metabolismo del bambino.
Uno studio internazionale ha dimostrato che il consumo di pesce in gravidanza è associato a minori fattori di infiammazione ed una migliore salute metabolica del bambino, al contrario un consumo eccessivo può essere dannoso a causa dei più alti livelli di mercurio.
Lo studio
Lo studio ha preso in esame 805 donne e i loro figli nati dal 2003 al 2016 in Francia, Norvegia, Grecia, Spagna e Gran Bretagna, e li ha seguiti fino ai 12 anni di età.
Dai risultati ottenuti è emerso che il consumo di pesce da una a tre volte a settimana da parte delle madri era associato ad una riduzione del punteggio di sindrome metabolica nei bambini, una condizione clinica in cui si tengono sotto controllo diversi fattori di rischio quali la circonferenza della vita, la pressione del sangue, i livelli di insulina e colesterolo HDL.
Tuttavia mangiare pesce più di tre volte a settimana non apporta alcun beneficio. Questo è quanto riportato da uno degli autori dello studio, Nikos Stratakis, PhD, della Keck School of Medicine della University of Southern California (USC) di Los Angeles.
Metabolismo e malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari sono una delle principali cause di mortalità collegate ai disturbi metabolici, che includono obesità, ipertensione, dislipidemia, iperinsulinemia, patologie che possono comparire durante l’infanzia e proseguire in età adulta.
Alimentazione in gravidanza
L’alimentazione durante la gravidanza è un fattore determinante per una buona salute a lungo termine. Per combattere infiammazioni e malattie legate al metabolismo la natura mette a nostra disposizione il pesce, la principale fonte di acidi grassi polinsaturi come l’omega 3.
Il pesce è una fonte di nutrienti importantissima per la madre, ma anche per lo sviluppo del feto.
Tuttavia, a causa della potenziale contaminazione da mercurio e da inquinanti organici dei pesci, le donne in gravidanza non dovrebbero inserirlo nella loro dieta più di tre volte a settimana e dovrebbero dare la preferenza a pesci di piccole dimensioni e dalla vita breve come il salmone, le sardine o le trote che hanno minori concentrazioni di mercurio rispetto a pesci grandi e dalla vita più lunga come il pesce spada o il tonno.
Fonte:
https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2762789