Molto spesso le persone anziane sono soggette a cadute e fratture. La responsabilità viene attribuita alla vecchiaia, ma in realtà i veri colpevoli potrebbero essere i farmaci.
La maggior parte delle persone anziane è solita assumere farmaci o combinazioni di più farmaci per curare disturbi e patologie più o meno gravi. Purtroppo non molti sono consapevoli del rovescio della medaglia, ovvero non conoscono le controindicazioni delle medicine che possono indebolire le ossa e aumentare il rischio di caduta.
Ma quali sono questi farmaci? Si parla di antidolorifici oppioidi, di antidepressivi, di antiacidi e di sonniferi.
Uno studio della Geisel School of Medicine di Dartmouth ha preso in esame un campione di due milioni e mezzo di anziani che assumevano uno dei 21 farmaci più comunemente associati a episodi di fratture per valutare il collegamento tra tali farmaci e le fratture dell’anca (il 55 % del gruppo assumeva antidolorifici oppioidi mentre il 40% assumeva diuretici).
Dai risultati dello studio è emerso che l’assunzione di anche uno solo di questi farmaci raddoppia il rischio di frattura e che il rischio aumenta in modo esponenziale per ciascun farmaco aggiuntivo. L’assunzione di due farmaci triplica il rischio, mentre l’assunzione di tre farmaci lo quadruplica, senza dimenticare che chi è già affetto da osteoporosi è più soggetto a fratture.
Tra le possibili combinazioni di farmaci quelle più pericolose sembrerebbero essere:
- oppioidi e sedativi
- oppioidi e diuretici
- oppioidi e PPI (inibitori della pompa protonica).
I ricercatori raccomandano pertanto alle persone in là con gli anni di assumere farmaci solo se strettamente necessario, e di sostituirli dove possibile con una dieta adeguata abbinata ad un’attività fisica moderata, il tutto concordato con il medico di fiducia.
Fonte:
https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2755313