La ricaduta radioattiva del disastro nucleare di Fukushima nel 2011 ha creato enormi danni ambientali in Giappone e al di fuori di esso. Anni dopo si scoprono ancora tracce della sua contaminazione.
Anche i vigneti della famosa Napa Valley non sono stati immuni a questa tragedia, infatti gli scienziati hanno ritrovato tracce dell’isotopo radioattivo Cesio-137 nelle annate di vino dopo l’emergenza nucleare.
Nessun rischio per la salute
Gli esperti garantiscono che queste tracce accentuate ma deboli dell’isotopo radioattivo non rappresentano un rischio per la salute, quindi non è necessario bere meno vino.
Ma è sorprendente come gli incidenti nucleari lascino un forte ricordo largamente percepibile.
Lo ha scoperto il il Dr.Michael Pravikoff fisico sperimentale del Centre d’Études Nucléaires di Bordeaux-Gradignan, che facendo la spesa al supermercato ha trovato sullo scaffale diverse bottiglie di vini californiani e da qui gli è venuta l’idea di controllare se erano stati contaminati.
Lo studio
Il Cesio-137 non è un isotopo presente in natura e viene prodotto solo tramite fissione nucleare. E’ qualcosa che gli scienziati possono cercare nelle bottiglie di vino non aperte usando la spettroscopia gamma. In passato, i ricercatori hanno usato questo metodo per mostrare come i livelli di isotopo nel vino sono aumentati dopo i test missilistici della Guerra Fredda (e anche dopo l’incidente di Chernobyl).
Pravikoff ha dichiarato al New York Times che il loro quesito era puramente scientifico poiché volevano capire se la diffusione radioattiva dal Giappone poteva essere arrivata perfino in un posto con un oceano di distanza: la California.
Siccome i risultati della ricerca del Cesio-137 con la spettroscopia gamma sono stati inconcludenti a causa della scarsità dell’isotopo, i ricercatori hanno fatto ricorso ad un altro metodo: bruciare il vino in un forno a 500° C per diverse ore, per ridurre il contenuto di una bottiglia a pochi grammi di cenere. Questa tecnica ha dimostrato come effettivamente i livelli di Cesio 137 nel vino Cabernet Sauvignon sia raddoppiato dopo l’evento di Fukushima.
Pravikoff afferma che non c’è nessun bisogno di preoccuparsi poiché i risultati sono solo di interesse scientifico, data la debolezza delle tracce radioattive.
La risposta dell’OMS
Quantità minime di Cesio e Iodio radioattivi potrebbero essere trovate utilizzando metodi di rilevazione molto sensibili, ma ciò non pregiudica gli alimenti prodotti in altri paesi, poiché le quantità coinvolte sono ben al di sotto dei livelli accettabili e non costituiscono un problema per la salute.
Quindi non c’è assolutamente bisogno di allarmarsi.