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La vitamina D…quella del sole!

La vitamina D...quella del sole!

Il viaggio lungo la conoscenza della VITAMINA D è per molti aspetti affascinante e  istruttivo.

Si parte da molto lontano, dai primi decenni del secolo scorso quando alcuni medici osservarono che persone malate di tubercolosi (ancora non esisteva la terapia antibiotica), portati a vivere in ambienti assolati (ospedali elioterapici), quasi inspiegabilmente guarivano. Allo stesso tempo altri ricercatori notarono un miglioramento significativo del rachitismo nei bambini che assumevano olio di fegato di merluzzo (forse anche qualcuno di noi non più giovanissimo potrà ricordarsi di questa pratica).

Ma qual era il denominatore comune in grado di migliorare lo stato di salute?

Dovettero passare diversi anni prima di capire che si trattava di una’“vitamina vitale”, la vitamina D. Per molto tempo però l’utilità di questo micronutriente essenziale è rimasta confinata all’aspetto legato al benessere delle ossa. Un ulteriore impulso della ricerca, la scoperta di un recettore della vitamina D (VDR) presente in ogni nostra cellula, ha aperto la strada verso moltissimi studi effettuati in questi ultimi anni e che ne hanno amplificato le proprietà; di fatto oggi tale vitamina è stata classificata come un vero e proprio ormone in grado di condizionare la fisiologia di tutto il nostro organismo.

Una piccola digressione

Una piccola ma crediamo istruttiva digressione; la storia della vitamina D è un classico esempio di come la buona scienza e le leggi della natura debbano “camminare” in sintonia tra loro. La luce del sole entra a pieno titolo tra i processi vitali, è questa una legge della natura che la scienza può (e diciamo anche deve) indagare e capire nell’interesse della salute ma che non può modificare in quanto proprio per sua natura immutabile. In futuro analizzeremo nel dettaglio il rapporto stretto che a nostro avviso dovrebbe esserci tra la scienza, quella vera e democratica e la natura con sue leggi.   

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Torniamo ora ad aspetti più pratici

La VITAMINA D è un micronutriente essenziale per la nostra SALUTE, appartiene al gruppo delle vitamine liposolubili, al pari delle vitamine A-E-K.

Sono due le fonti principali che permettono al nostro organismo di approvvigionarsi di questa vitamina; la luce del sole (raggi UVB) che a contatto con la nostra pelle e con l’aiuto di una frazione di colesterolo, altra molecola fondamentale, consente all’organismo di auto-prodursene ottimi quantitativi. Si stima che in circa mezz’ora di esposizione, il tempo è la quantità è da relazionare al fototipo, vengano sintetizzati circa 10000/20000UI di vitamina D3 (colecalciferolo). L’altra fonte, decisamente più modesta, è quella alimentare, prevalentemente da prodotti di derivazione animale, quali il tuorlo d’uovo, il burro, vari tipi di pesce. I vegetali invece ne contengono quantitativi molto limitati.

Cosa accade se c’è carenza di vitamina D?

I segni più visibili di una sua carenza sono il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia negli adulti in quanto la vitamina D ricopre un ruolo fondamentale per la nostra struttura ossea. Ma come abbiamo già anticipato la svolta decisiva nella sua conoscenza è stata fatta qualche anno fa quando si è scoperto che tutte le nostre cellule sono dotate di un suo specifico recettore.

La conseguenza di queste scoperte è stata un proliferare di studi sulla relazione tra una sua possibile carenza e l’insorgenza di patologie a livello extra-scheletrico.

Il meccanismo di trasformazione di tale molecola da semplice vitamina a ormone è molto complesso ed avviene sia a livello epatico che renale; solo al termine di tali processi avremo l’ormone, il  [1,25-(OH) D3 o calcitriolo] capace di influenzare in modo decisivo il nostro stato di SALUTE.

Come detto la vitamina/ormone D esercita importanti attività extra-scheletriche ed è probabilmente coinvolta, almeno come cofattore, nell’insorgenza di diverse patologie. Tra i tanti studi ne riportiamo uno dal quale si evince che la sua carenza è un fattore di rischio predittivo di mortalità per tutte le cause.

I consigli

A questo punto il logico suggerimento è quello di non far mai mancare tale fondamentale ormone al nostro organismo…ma come fare nel concreto? Anche in questo caso la scienza ci viene in soccorso in quanto con un semplice prelievo di sangue possiamo conoscere un eventuale stato di carenza; è infatti possibile, anzi direi importante e raccomandabile a tutti, dosare il proprio personale livello vitamina D (25 OHD) per poter impostare nel caso ed in modo mirato un’adeguata supplementazione. Se consideriamo che la fonte principale è la luce solare e particolarmente durante il periodo invernale che dobbiamo considerare la necessità di una sua integrazione.

Di seguito le linee guida ufficiali sulla vitamina D.

vitamina-d

Fonti:

ENZO VERGA FNNP – Federazione Nazionale Naturopati Professionisti

https://www.facebook.com/VisNaturaMedicatrix/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19953106

bibliografia: http://enzoverga.it/v2/wp-content/uploads/2016/05/VITAMINA_d.pdf

 

Naturopata

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