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Alimentazione

La lattoferrina e il nostro sistema immunitario

Nel lontano 1960 fu scoperta la capacità della lattoferrina di legare il ferro ma, solo attraverso studi recenti, sono state svelate tante altre sue funzioni tra le quali l’importante attività antibatterica.

La lattoferrina è una glicoproteina naturalmente presente nel nostro corpo. E’ una delle prime sostanze di cui ci cibiamo, la assumiamo fin dalle nostre primissime ore di vita in quanto, se siamo stati allattati, la riceviamo attraverso il colostro, sostanza che aiuta i neonati ad evitare infezioni quando il loro sistema immunitario non è ancora abbastanza forte. 

Risposta immunitaria aspecifica e specifica

Il colostro è il primissimo latte che arriva con la montata lattea, è ricco di questa proteina ed ha un ruolo chiave nella risposta immunitaria innata. Il nostro sistema immunitario, oltre alle barriere fisiche, ha due linee di difesa: una primissima che viene chiamata innata, ossia una risposta aspecifica che si attiva istantaneamente quando si viene a contatto con un patogeno e quella specifica in grado di organizzarsi e provvedere alla produzione di anticorpi. La nostra primissima difesa deve essere assolutamente pronta ed efficace perché, operando come “sentinella”, si rende conto sin da subito se il nostro organismo è stato invaso da qualcosa o se ci sono delle cellule che si stanno modificando.

I granulociti neutrofili, maggior fonte di lattoferrina plasmatica, sono un tipo di globuli bianchi e attori di questa prima linea di difesa insieme anche ad altre cellule del sistema immunitario quali Natural Killer (NK) e macrofagi. 

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La lattoferrina è presente in tutte le nostre secrezioni, da quella nasale a quella salivare fino a quella vaginale, esattamente le porte d’ingresso principale per l’entrata di patogeni; ha un’azione antibatterica, antivirale, antiparassitaria e antifungina tale da includere ogni tipo di microrganismo.

L’azione antibatterica della lattoferrina

La sua azione antibatterica viene esplicata in due diversi sistemi: batteriostatica e battericida.

L’ attività batteriostatica si esplica attraverso la sua caratteristica principale; è una glicoproteina che fa parte della famiglia delle transferrine, quindi in grado di legare e veicolare gli ioni ferro nel sangue (come anche altri oligoelementi quali rame e zinco), motivo per il quale interviene anche nel trattamento dell’anemia

Nel circolo sanguigno la lattoferrina sottrae questi ioni ferro al metabolismo di numerosi batteri come ad esempio Escherichia coli, patogeno che colonizza le mucose del tratto intestinale, che utilizza questo elemento non solo per moltiplicarsi ma anche per poter aderire bene alle mucose del nostro corpo, limitando così il loro mezzo di sopravvivenza. Grazie alla proprietà che questa proteina ha di legare il ferro, si è scoperta anche una nota azione antiossidante, legando gli ioni ferro evita che questi possano dare origine a radicali liberi.

Dall’altro lato presenta un’azione battericida. La lattoferrina ha infatti la capacità di ledere la membrana cellulare fino a distruggerla nella maggior parte dei batteri, soprattutto i Gram-Negativi. Questa attività è resa possibile da alcuni recettori che possiedono un residuo N-terminale, individuati sulla superficie di molti microrganismi, e che risultano affini al legame con questa proteina. Tutto ciò è in grado di indurre morte cellulare attraverso una alterazione strutturale del lipopolisaccaride batterico, che comporta quindi aumento della permeabilità e maggiore suscettibilità ad enzimi lisosomiali e agenti antibatterici. 

È stato dimostrato che la lattoferricina, metabolita peptidico cationico della lattoferrina ottenuto dall’enzima digestivo pepsina, possiede una attività antibatterica più spiccata rispetto alla proteina nativa ed è inoltre in grado di prevenire la formazione del biofilm di un particolare batterio, lo Pseudomonas aeruginosa e di inibire la crescita di Shigella flexneri.

Questi patogeni, in assenza di ferro, risultano avere scarsa mobilità che si traduce nell’impossibilità di adesione superficiale.

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Azione immunostimolante

Un’altra funzione è quella immunomodulante, e di conseguenza anche antinfiammatoria, in quanto, la glicoproteina, si lega ai glicosaminoglicani che si trovano sulla membrana cellulare, così da prevenire l’ingresso del virus nella cellula ed evitarne la replicazione che potrebbe scatenare una risposta eccessiva del sistema immunitario. Questa l’abbiamo imparata a riconoscere, proprio in questi ultimi due anni di pandemia, nella tempesta citochinica del SARS-CoV-2, responsabile di una citochina in particolare, la Interleuchina 6, la cui produzione è limitata esattamente dalla lattoferrina. La sua azione antivirale è stata dimostrata anche nei confronti di altri virus come Herpes simplex, Citomegalovirus, virus dell’Epatite e virus influenzali. C’è stato uno studio del tutto italiano che ha messo in evidenza l’utilità di questa proteina contro infezione da Covid-19 e la sua funzione di barriera naturale sia a livello delle mucose respiratorie che di quelle intestinali, contrastando la sintomatologia infiammatoria che questo virus può causare.

Senza dubbio l’azione antibatterica di questa proteina è la più significativa, non a caso i batteri sono i microrganismi da sempre più analizzati, ma laboratori di ricerca stanno approfondendo molto gli studi su possibili altre funzioni, come quella antitumorale, in quanto la lattoferrina può essere importante nell’infiammazione della mucosa intestinale che può progredire e lasciar spazio allo sviluppo di cellule neoplastiche.

Tutte queste ragioni ci portano a capire la motivazione per cui la lattoferrina sta prendendo sempre più piede nel mondo degli integratori, la sua richiesta cresce sempre più ma, come spesso succede in questi casi, è difficile identificare la più efficace in commercio.

Fonti:

-Kanyshkova t.g, buneva v.n, nevinsky g.a. (2001): Lactoferrin and its biological functions. Biochemistry (Moscow), 66,1-7.

-Legrand D, Elass E, Carpentier M, Mazurier J. (2005), Lactoferrin: a modulator of immune and infiammatory responses. Cellular and Molecular Life Sciences, 62, 2549-2559.

-Arnold r.r, colem.f,mcghee j.r. (1977): A bactericidal effect for human lactoferrin. Science, 197, 263-265

Farmacista
Farmacista esperta di omeopatia, fitoterapia e microbiota intestinale umano.
Operatrice di trattamenti bioenergetici Bars.

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