Per molto tempo, l’auto-miglioramento, che comprende anche l’ottimizzazione del sonno, è stato sinonimo di cultura aziendale stacanovista. Ciò ha portato a una cultura dell’hacking del sonno che celebrava personaggi pubblici che dormivano una manciata di ore a notte esaltando l’incremento della produttività.
Un corpus crescente di ricerche sta sfidando questa narrativa, tuttavia, con studi che evidenziano che dormire troppo poco possa influenzare qualsiasi cosa, dalla produttività alla salute mentale, dalla propensione all’obesità al diabete.
Allo stesso modo c’è un crescente apprezzamento dei benefici di una settimana lavorativa di quattro giorni.
Ciò ha portato a un fiorente mercato di gadget e terapie incentrati sul sonno progettati per aiutarci a dormire più a lungo e meglio e diventare così membri più felici e più produttivi della società.
Non tutti dormiamo allo stesso modo
I Cronotipi sono determinati dai cicli circadiani. Il corpo umano è controllato da un orologio che scandisce i ritmi circadiani, che regolano i processi comportamentali e fisiologici del corpo, tra cui la vigilanza, il sonno, il controllo della temperatura e la produzione degli ormoni. I ritmi circadiani sono eseguiti in cicli di 24 ore e sono influenzati in modo significativo dai cicli naturali di luce e buio
I ritmi circadiani delle persone sono diversi, ma possono essere raggruppati in gruppi:
- in leoni che si alzano presto,
- lupi notturni,
- delfini che hanno un sonno leggero
- orsi che seguono un programma convenzionale.
Alcune semplici modifiche che possono avere un impatto significativo
I principi fondamentali per non compromettere la qualità del sonno prevedono:
- una routine mattutina che includa di avere molta luce solare per interrompere la produzione dell’ormone che induce il sonno,
- una “ora di spegnimento”(luci soffuse) progettata per aiutarti a rilassarti prima di dormire,
- interrompere il consumo di caffeina dopo le due del pomeriggio,
- Non bere alcool 2-3 ore prima di coricarsi
- Non mangiare 3 ore prima di coricarsi
Fonti: