Rispetto ai primi mesi dell’anno cos’è cambiato?
Quando è scoppiata l’epidemia del Covid in Italia, dal febbraio dell’anno scorso,
il sistema sanitario nazionale si è trovato decisamente impreparato ad affrontare la situazione dal punto di vista del territorio perché:
- il virus purtroppo circolava da molto prima
- era un nuovo tipo di virus
- dal punto di vista terapeutico non si sapevano inquadrare gli effetti di cui ora siamo a conoscenza.
Adesso sappiamo quali strategie terapeutiche adottare grazie alle prime autopsie che ci hanno fatto scoprire che, oltre alla polmonite interstiziale, la “valanga” dei processi di infiammazione portano alla formazione di coaguli intravascolari a livello degli alveoli polmonari.
L’importanza della medicina sul territorio
Quello che è davvero mancato è stato il coinvolgimento dei medici di famiglia, cosa che invece adesso è in essere. L’importanza della medicina sul territorio per evitare che i pazienti arrivino in terapia intensiva già in condizioni precarie è fondamentale.
Attualmente noi medici di famiglia, quando veniamo contattati dai nostri pazienti che accusano sintomi come febbre, tosse, dissenteria, difficoltà respiratoria e perdita del gusto e dell’olfatto attiviamo subito un Triage telefonico per il monitoraggio clinico e, qualora ci fosse un’insufficienza respiratoria, è possibile attivare l’ USCA.
L’ USCA
L’ USCA sono equipe di unità speciali di continuità assistenziali cioè medici ed un infermieri che si occupano della gestione domiciliare dei pazienti affetti / sospetti / sintomatici / paucisintomatici / in isolamento a causa del Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, con tre obiettivi principali:
- rendere possibile ai pazienti Covid-19 di godere della necessaria assistenza specifica extraospedaliera presso il domicilio;
- alleggerire la domanda e il ricorso al ricovero ospedaliero;
- alleggerire dall’impegno relativo ai pazienti Covid-19 i medici di medicina generale.
In termini generali l’USCA garantisce:
- l’esecuzione dei tamponi a domicilio;
- l’utilizzo di strumenti innovativi per il monitoraggio dei casi sospetti in isolamento, dei pazienti sintomatici con indici respiratori non critici e dei soggetti dimessi dalle strutture ospedaliere.
Richiesta del tampone
E’ possibile quindi richiedere tempestivamente il tampone orofaringeo sia tramite il medico di famiglia che l’ USCA, attraverso un portale specifico, così da isolare subito il soggetto sintomatico o il soggetto asintomatico entrato in contatto con un caso di covid 19.
Questo ci permette di attivare subito la catena del distanziamento per isolamento.
Questo cambia completamente rispetto a qualche mese fa. Ora, in caso di sospetto, si può organizzare subito il tampone ed isolare.
Lo scopo è evitare la terapia intensiva intervenendo subito da un punto diagnostico e terapeutico.
Nonostante il numero dei contagi stia aumentando, credo che non ritorneremo nella stessa situazione di febbraio-marzo-aprile perchè adesso si è capito che il vero centro è il territorio, la medicina territoriale, i medici di famiglia.