Il pessimista “vede tutto nero”, si diventa “ciechi dalla rabbia”, “mi sei costato un occhio della testa”. O ancora “gli occhi sono lo specchio dell’anima”… vi siete mai chiesti perché hanno preso piedequesti modi di dire?
“…Dimmi che occhi hai e ti dirò chi sei…” sembra una frase scritta per pubblicizzare qualche prodotto o per far breccia nel cuore di qualcuno con cioccolatini firmati. In realtà questo banale enunciato ha radici in una scienza antica: la fisiognomica.
Fisiognomica: cosa significa?
Il significato etimologico del termine è “arte che insegna a giudicare del naturale, del temperamento, della disposizione della salute e delle malattie di una persona , per mezzo dei lineamenti del suo volto”. Venne ampiamente studiata dai Sufi in oriente durante il MedioEvo e successivamente portata in auge in Italia durante il Rinascimento grazie ai volumi del Della Porta. Anche durante i tempi imperiali cinesi venne considerata come una sapienza di alto valore, si supponeva infatti che sul volto vi fosse segnata come una mappa vera e propria e che ogni tratto potesse essere considerato come un indizio.
La forma degli occhi…
Considerando gli occhi, ad esempio, vi sono segni che sono chiaramente dei messaggi espliciti:
- Occhi grandi significherebbero potere di fascinazione e grande comunicatività, sensibilità, emotività, sentimento, bontà, amore per la pace, ma anche spirito di indipendenza fino alla ribellione. È tipico dei bambini piccoli, dove le porte di comunicazione (occhi, bocca, naso, orecchie) sono necessariamente “aperte al mondo”.
- Se invece gli occhi eccedono in grandezza, si rischiano gli occhi bovini, segno di abulia.
- Al contrario, occhi piccoli sono segno di praticità e razionalità, tenacia, energia, coraggio, prontezza decisionale, furbizia e intuito.
- Se troppo piccoli indicherebbero arrivismo, impazienza, egoismo, ipocrisia, desiderio di apparenza.
- Occhi ravvicinati possono significare meticolosità e praticità, freddezza e scarsa affettività, mentre distanziati egoismo e avidità, arrivismo e indifferenza.
- Occhi sporgenti indicano grande energia, sicurezza di sé, ma anche notevoli sbalzi di umore repentini.
- Occhi infossati al contrario dimostrano una natura introversa, chiusa, con tendenze artistiche, fermezza di intenti, sagacità ma anche depressione, sensibilità e desiderio di affetto.
…e delle palpebre
- Le palpebre che hanno gli angoli esterni tendenti verso l’alto, potrebbero indicare disciplina, capacità di applicazione, serietà morale, humor e idealismo, con una grande attitudine spirituale che spinge verso una ricerca profonda dei valori della vita.
- Se le palpebre invece presentano gli angoli rivolti verso il basso, significherebbero fantasia, dolcezza di carattere, ma anche mancanza di coerenza e di forte logica.
- Le palpebre spalancate si osservano ne casi di ipertiroidismo e sono spesso segnali di paura.
- Mentre borse ed accumuli edematosi intorno o sotto gli occhi, indicano un trattenersi dal piangere, una grande amarezza ed un forte controllo delle emozioni.
Come il nostro sistema psico/emotivo influenza la morfologia
In sostanza la forma e la funzionalità di un organo, in questo caso gli occhi, dipendono (oltre a fattori genetici) anche da come il nostro sistema psico/emotivo influisce sulla morfologia, e viceversa.
Non a caso nel tempo, una miriade di modi di dire in relazione al mondo oculare hanno naturalmente preso piede, per esempio : il pessimista “vede tutto nero”, oppure si diventa “ciechi dalla rabbia”, ed anche “ mi sei costato un occhio della testa”; inoltre è sentire comune che “gli occhi sono lo specchio dell’anima”. In tutte le lingue infatti non viene fatta distinzione nel termine fra vista e visione (nel senso più elevato), in inglese sight field è il campo visivo ed insight vuol dire intuito.
Ne segue che l’interazione fra mondo interiore e morfologia è notevolmente stretta. Rimane solo alla nostra capacità di osservazione valutare i dati che ci arrivano da ciò che è intorno a noi, pronti per essere scoperti e compresi.
Fonte:
PSICOSOMATICA OCULARE del Dottor Maurizio Cusani