Uno studio ha evidenziato che, in 5 casi su 9, bere caffè prima di un allenamento di resistenza (corsa o ciclismo) migliora la performance e riduce la percezione della fatica favorendo la respirazione.
Come la caffeina influenza il nostro corpo
Sapendo che il caffè è una delle bevande di più largo consumo, gli scienziati si sono concentrati sui suoi effetti positivi e negativi.
I risultati confermano che, se assunto per un massimo di 4 tazzine al giorno, la caffeina è più benefica che nociva infatti:
Anche se gli effetti in grado di determinare un miglioramento delle performance fisiche della caffeina non sono ancora stati pienamente avvalorati, sembra ormai certo che essi siano mediati dalla liberazione di catecolamine. In questa categoria di ormoni troviamo:l’ adrenalina, la noradrenalina oppure l’epinefrina e la norepinefrina.
Per preparare il corpo a sostenere questo grosso impegno psicofisico le catecolamine:
- aumentano il flusso coronarico (maggiore apporto di sangue al cuore)
- aumentano la gittata cardiaca (maggiore apporto di sangue ai tessuti)
- aumentano la pressione arteriosa sistolica
- aumentano il flusso ematico muscolare, renale e cutaneo
- aumentano il metabolismo
- aumentano la produzione di glucosio (glicogenolisi) e la lipolisi
- bloccano i recettori dell’adenosina delle cellule adipose e di quelle nervose (effetto lipolitico e stimolante)
Inoltre la caffeina:
- Favorisce la termogenesi (aumenta la temperatura corporea) velocizzando il metabolismo e facendo bruciare più calorie.
- Dilata i bronchi e ci fa respirare meglio
- La caffeina, gli acidi, i tannini e l’amaro del caffè stimolano anche la peristalsi (contrazioni dei muscoli intestinali che causano evacuazione). Se consumato a stomaco vuoto, può risvegliare gli intestini pigri.
- Secondo alcuni studi, la caffeina ha anche un effetto antidolorifico per curare l’emicrania.
Ricordiamo però che il caffè aumenta temporaneamente la pressione sanguigna, ed è quindi sconsigliato per le persone che soffrono di pressione alta perché la caffeina accelera il battito cardiaco e dilata i vasi sanguigni.
Caffè e sport: il legame
La caffeina ha importanti risvolti per chi pratica attività sportiva infatti:
- ha un effetto antagonista sui recettori dell’adenosina. Questo permette una migliore attivazione dei motoneuroni (nervi collegati ai muscoli), che genera maggiore forza e frequenza della contrazione muscolare e maggiore resistenza.
- favorisce il rilascio di adrenalina, ormone che aumenta la frequenza cardiaca e la forza di contrazione del cuore, facendo arrivare più ossigeno ai muscoli.
- riduce la produzione di acido lattico, sostanza che provoca bruciore muscolare, limita la combustione dei grassi e che a lungo andare affatica il corpo e incide negativamente sulla prestazione sportiva.
Per beneficiare di queste proprietà uno sportivo dovrebbe assumere caffeina 30-40 min prima di svolgere l’attività motoria.
In virtù dei suoi effetti ergogenici, la caffeina non può essere assunta liberamente dagli atleti. Le autorità antidoping hanno infatti fissato dei limiti di assunzione, oltre i quali l’utilizzo di questa sostanza viene considerato doping e come tale punito con la squalifica dell’atleta.
Un soggetto risulta positivo ai controlli antidoping quando la concentrazione di caffeina nelle urine supera i 0.012 mg/ml (= 12 mcg/ml)*, soglia che potrebbe essere raggiunta, a seconda del fisico della persona, con solamente due o tre tazzine di caffè della nostra moka.