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Traffico e rischio di demenza: vicini di casa pericolosi?

Traffico e rischio di demenza: vicini di casa pericolosi?

 

Ne soffrono 50 milioni di persone nel mondo. Provoca la perdita progressiva delle capacità cognitive e rappresenta un elevato costo sociale. È la demenza, una malattia insidiosa le cui cause sono ancora sconosciute.

La comunità scientifica ha individuato alcuni possibili fattori di rischio della demenza, tra cui l’età avanzata, la presenza di fattori genetici o di patologie croniche come il diabete di tipo 2, l’inattività fisica e una dieta non equilibrata. Tuttavia, un recente studio canadese potrebbe aggiungere una nuova voce a questa lista: l’inquinamento. I gas di scarico delle automobili, infatti, fanno male all’ambiente, ma anche alla nostra salute. E non è solo una questione di problemi respiratori o cardiovascolari, ma anche, appunto, di sistema nervoso.

La ricerca

I ricercatori autori dello studio, pubblicato sulla rivista Lancet, hanno valutato l’incidenza di patologie del sistema nervoso come demenza, Parkinson o sclerosi multipla in più di sei milioni di persone, la quasi totalità della popolazione residente nella regione dell’Ontario, in Canada.

Iniziata nel 2001 e conclusa nel 2012, la ricerca mostra un aumento del 7% nella frequenza di nuovi casi di demenza in chi risiede a meno di 50 metri da una strada molto trafficata. Man mano che ci si allontana dalle grosse arterie stradali, il rischio diminuisce, fino a scomparire del tutto quando si risiede a più di 200 metri di distanza. La situazione peggiora per quelli che non solo vivono vicino a strade ad elevata circolazione di automobili, ma anche all’interno di un’area fortemente urbanizzata: in questo caso, infatti, la frequenza di demenza raggiunge l’11%.

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La ricerca canadese rappresenta uno studio osservazionale: in altre parole, gli scienziati si sono limitati a osservare la frequenza di un certo avvenimento, ovvero la comparsa di patologie neurodegenerative, valutando se questa aumenti con la vicinanza ad aree densamente popolate dal traffico automobilistico. Le cause della relazione demenza-inquinamento, tuttavia, non sono chiare e saranno necessari studi specifici per comprendere quali possano essere i meccanismi biologici e cellulari alla base di questo fenomeno.

Precedenti ricerche

Precedenti ricerche sul tema hanno evidenziato il fatto che le particelle di particolato presenti nei gas di scarico possono depositarsi nei polmoni e, da lì, entrare in circolo nel sangue, raggiungendo virtualmente tutti gli organi. Questo, a sua volta, scatena una serie di risposte infiammatorie che, in ultima analisi, possono determinare danni anche gravi al nostro sistema circolatorio e al cervello. Un altro elemento che potrebbe avere un ruolo nel danneggiare la nostra salute è il rumore, che in altri studi è stato correlato a problemi neurologici.

In Italia

Secondo stime del Ministero della Salute, circa il 70% degli italiani vive nelle aree urbane. Una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni, con ulteriori conseguenze ambientali, tra cui in primo luogo il peggioramento della qualità dell’aria che respiriamo sia all’esterno che dentro le abitazioni. L’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblicato a settembre 2016, inoltre, evidenzia come sia proprio l’inquinamento il principale fattore di rischio per la salute dell’intera popolazione mondiale: ogni anno, infatti, tre milioni di persone muoiono per cause legate all’inquinamento atmosferico.

Da qui l’importanza di comprendere nel dettaglio gli effetti del traffico e delle sostanze liberate nell’atmosfera dai gas di scarico per poter individuare strategie utili per migliorare la qualità di vita nelle nostre città.

Dott.ssa Martina Laccisaglia
Centro Studi Comunicazione sul Farmaco, Salute e Società – Università Statale di Milano

Per approfondimenti:

Chen H. et all. Living near major roads and the incidence of dementia, Parkinson’s disease, and multiple sclerosis: a population-based cohort study. Lancet. 2017 Jan 4.

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