La sedentarietà in Italia ogni anno uccide 88.200 persone. Un numero importante, che rappresenta il 14,6% di tutte le morti nel nostro Paese
Questi i numeri allarmanti rilevati dal Rapporto Istisan “Movimento, sport e salute: l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività”, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal Ministero della Salute e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano(CONI).
Lo studio
Uno studio, pubblicato recentemente sulla rivista Jama , ha sottolineato come l’idoneità cardiorespiratoria sia inversamente associata alla mortalità a lungo termine. La capacità aerobica estremamente elevata è stata associata alla maggiore sopravvivenza ed è stata associata ad un beneficio nei pazienti più anziani e in quelli con ipertensione.
Conclusione
L’idoneità cardiorespiratoria è un indicatore modificabile della mortalità a lungo termine e gli operatori sanitari dovrebbero incoraggiare i pazienti a raggiungere e mantenere elevati livelli di fitness.
Cosa dicono le linee guida
Gli esperti consigliano il raggiungimento dell’obiettivo dei 60 minuti giornalieri o dei 150 minuti settimanali attraverso la suddivisione dell’attività in sessioni più brevi nel corso della giornata. Ad esempio, per raggiungere l’obiettivo di 60 minuti di attività fisica giornaliera, i bambini possono dedicarvisi per due periodi di 30 minuti in due momenti diversi della giornata. Allo stesso modo, gli adulti possono raggiungere l’obiettivo di 150 minuti settimanali praticando 30 minuti di attività fisica cinque volte a settimana.