Fin dai tempi antichi il rosmarino è sempre stato una pianta dalla straordinaria efficacia terapeutica. Ricco di proprietà benefiche, dovute soprattutto ai principi attivi racchiusi nel suo olio essenziale, si rivela ancor oggi di grande utilità per numerose patologie.
In particolare un recente studio della Northumbria University del Regno Unito, dimostra quanto questa pianta sia un valido alleato della memoria aiutando in particolare gli anziani a tenere a mente le cose da fare, migliorando la loro capacità di ricordare.
La ricerca, condotta da Lauren Bussey, Lucy Moss e Mark Moss, è stata presentata recentemente in occasione della conferenza annuale della British Psychological Society di Nottingham.
Per arrivare a queste conclusioni lo studio ha analizzato 150 persone over 65, suddivise in due gruppi: il primo è stato posto in una stanza profumata con oli essenziali di lavanda e rosmarino, mentre il secondo in un ambiente in cui non vi era alcuna aroma.
I volontari sono stati poi sottoposti a dei test: ad esempio è stato chiesto di ricordare di trasmettere un messaggio in un determinato momento o cambiare la procedura e lo svolgimento di alcuni compiti durante un evento specifico. Queste attività rappresentano le due componenti della cosiddetta memoria prospettica: una definita “time-based”, ovvero ricordarsi di svolgere una determinata azione in un preciso istante e l’altra “event-based”, ossia rammentare di fare qualcosa dopo aver ricevuto uno stimolo ambientale. Inoltre i partecipanti hanno anche eseguito un test sul loro stato d’animo prima e dopo l’ingresso nelle rispettive stanze.
I risultati mostrano che l’aroma al rosmarino ha significativamente migliorato la memoria prospettica e la lucidità. Ma non solo: anche in termini di umore questa pianta sembra aumentare la soglia di attenzione, insieme anche alla lavanda, valido aiuto invece per sviluppare calma e serenità.
«Questa è la prima volta che effetti simili vengono dimostrati in persone anziane sane», afferma Lauren Bussey, autrice della ricerca, «sono necessari ulteriori studi per comprendere i potenziali benefici di questi aromi per tutta la durata della vita».
Aveva quindi ragione William Shakespeare che attraverso le parole di Ofelia nell’Amleto già ne sottolineava queste virtù benefiche: «Ecco del rosmarino, che è per il ricordo – ti prego, amore, ricorda».
Dott.ssa Martina Laccisaglia
Centro Studi Comunicazione sul Farmaco, Salute e Società – Università Statale di Milano
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