Un incremento dell’attività fisica tende a riverberarsi sull’umore, migliorandolo e migliorando i livelli di vitalità percepita.
Lo studio
Lo studio ha inoltre evidenziato che questo effetto benefico era ancora più pronunciato per i soggetti affetti da disturbo bipolare. Ai partecipanti allo studio sono stati forniti dei dispositivi da indossare al polso in grado di registrare automaticamente i livelli di movimento fisico in tempo reale, inoltre era stato chiesto di tenere un diario in cui segnare per quattro volte al giorno i loro livelli di umore e di energia percepiti.
Sonno, attività fisica e umore: tutti i collegamenti
“I sistemi che regolano il sonno, l’attività motoria e l’umore erano stati generalmente studiati in modo indipendente – afferma Vadim Zipunnikov, assistente professore di biostatistica presso la Johns Hopkins University Bloomberg School of Public Health – questo nuovo lavoro dimostra invece l’importanza di esaminare tutti questi sistemi congiuntamente e non uno alla volta”.
Dai risultati dello studio è emerso che in media i benefici sull’umore si manifestavano ad un dato momento successivo allo svolgimento dell’attività fisica.
Inoltre si è visto che l’attività fisica era inversamente associata alla durata del sonno: più si faceva esercizio e più breve era la durata del sonno, al contrario più tempo si dormiva e meno attività fisica si sarebbe fatta il giorno successivo.
Un nuovo approccio al trattamento dei disturbi dell’umore
Monitorare tutti insieme il sonno, l’attività, l’umore e l’energia è stato particolarmente importante per le persone affette da disturbo bipolare perché sia il sonno che l’attività fisica influenzavano fortemente i cambiamenti negli stati psicologici profondi. Attualmente la maggior parte degli approcci di cura si concentra solo su uno dei vari aspetti. Gli studi suggeriscono invece che bisognerebbe sempre agire su tutti insieme.
Ora il gruppo di ricercatori è interessato ad applicare questi studi allo sviluppo di interventi che possano migliorare la gestione degli episodi depressivi nelle persone con disturbo bipolare.
“Questo studio esemplifica la possibilità di combinare l’uso di tracker di attività fisica e diari elettronici per comprendere meglio le complesse interrelazioni dinamiche tra più sistemi in un contesto reale e in tempo reale”, spiega Zipunnikov.