In ogni essere vivente presente sulla terra, esiste un sistema regolatore di autoguarigione, che è perfezione pura, si chiama Sistema regolatore autonomo, e ne fa parte anche il sistema immunitario.
Durante ogni piccolo istante di vita, (proprio in questo momento mentre state leggendo), nelle cellule avvengono più di 100 mila reazioni chimiche e di cellule ne muoiono e rinascono in numero che supera i 10 milioni. Tale forza vitale ha fatto in modo che la vita sul pianeta si sviluppasse e andasse avanti nonostante tutto. In uno stato ottimale, questo sistema è in grado di ripristinare qualsiasi tipo di disturbo fisico. Una delle cause che potrebbe minare e alterare questo equilibrio è un fattore chiamato STRESS.
Come possiamo definire lo stress?
La parola stress evoca l’idea di stretto… ovvero qualche cosa di esterno, ( evento, relazione, situazione ecc…), che provoca fastidio e sofferenza come un vestito troppo stretto appunto! Secondo il biologo e ricercatore B. Lipton, lo stress rappresenta la causa di almeno il 95% dei disturbi e malesseri organici. Ma in specifico si deve parlare di uno stress che non si basa solo sulle circostanze che non ci piacciono, ma anche di qualche cosa che è radicato nel profondo di noi stessi.
Dal punto di vista fisiologico esso si verifica quando il nostro sistema nervoso è sbilanciato. Il sistema nervoso centrale è formato da 2 parti: il sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico. Il primo ha lo scopo di salvarci la vita, ed è predisposto all’ATTACCO E FUGA, fattore che si innesca quando siamo in pericolo. Il secondo invece è adibito alla maggior parte delle attività autonome: digestione, sonno, battito cardiaco ecc…
Lo stress di per sé non è negativo, ovvero la sensazione di affrontare sfide come un esame, un colloquio di lavoro o simili, ci porta ad attivare il sistema simpatico e quindi a superare il momento difficile. Il problema sorge quando quotidianamente ed in ogni momento della giornata si vivono i “fatti” come prove insuperabili o eventi tragicamente straordinari.
Questa continua percezione di pericolo è una delle cause di interruzione dell’omeostasi dell’organismo. Ciò è in grado di innescare più di 1400 reazioni chimiche e produrre più di 30 mila ormoni neurotrasmettitori. L’ipotalamo quando rileva un pericolo invia dei segnali all’ipofisi che manda un altro segnale per liberare l’ormone dello stress in modo da orientare tutta l’attività cardiocircolatoria e metabolica verso gli arti per poter scappare.
Nell’organismo vi sono 2 sistemi di protezione
Uno è in relazione all’asse ipotalamo-ipofisi-surrenale (HPA), l’altro è il sistema immunitario. Quando quest’ultimo è attivo, consuma moltissima energia, basti pensare a come ci si sente stanchi durante un’influenza o una malattia in corso.
Ma in che modo lo stress influenza il sistema immunitario?
Se prendiamo una situazione di pericolo imminente per esempio avvertire una forte scossa di terremoto mentre abbiamo in corso un brutto raffreddore, quale dei 2 sistemi si attiva per primo? Sicuramente l’asse HPA dell’attacco e fuga, che spegne e toglie energia al secondo. Ne consegue che se viviamo in una costante percezione di pericolo, il nostro sistema immunitario viene ridotto di potenza.
Come si può agire per ridurre tale stato di squilibrio?
Ritengo siano molto utili tutte le tecniche indirizzate all’aumento della percezione della presenza di sé, come tecniche di rilassamento, meditazione, emotional freedom terapy ed anche metodi di liberazione della carica emozionale attraverso attività fisiche quali yoga, tai chi, biodanza, ma anche la corsa al parco (libera endorfine) e stare in mezzo alla natura il più possibile. In naturopatia vi sono discipline ed erbe che aiutano moltissimo a ritrovare un equilibrio interiore per sostenere la psiche e governare gli stati ansiosi riducendo lo stress.
Fonte:
“EIT come dissolvere il corpo di dolore” di Francesco Giacovazzo