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La solitudine dipende anche dall’età

La solitudine dipende anche dall’età

Contrariamente a quanto le persone possono aspettarsi, la solitudine non riguarda le persone anziane“, ha dichiarato la professoressa Manuela Barreto, dell’Università di Exeter.

Quando pensiamo al concetto di solitudine abbinato ad un’età anagrafica la maggior parte di noi immagina una persona anziana sola nella sua casa. Ma uno studio condotto dalle università di Exeter, Manchester e Brunel che ha coinvolto 46.000 partecipanti, uomini e donne, in tutto il mondo con un’età dai 16 ai 99 anni, ha rilevato come siano invece i giovani uomini a percepire livelli più elevati di solitudine.

Perché i giovani si sentono più “soli”

Lo psichiatra Francesco Cro ha spiegato che “Le stagioni della solitudine” corrispondono a fasi di transizione esistenziale, momenti in cui ci sentiamo come sospesi, più fragili. I giovani, sono i più a rischio di quel disagio esistenziale in cui la solitudine non è reale, come per gli anziani, ma nasce dalla difficoltà nel trovare la propria dimensione nel mondo.

Un’altro aspetto da non tralasciare è l’avvalersi di un mezzo tecnologico in sostituzione di una bella chiacchierata, un abbraccio o una stretta di mano che non fa altro che acuire la sensazione di solitudine.

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Anche se è vero che i giovani sono più in grado di utilizzare la tecnologia per accedere alle relazioni sociali, è anche noto che quando questo viene fatto in sostituzione – piuttosto che un’estensione – di tali relazioni, non mitiga la solitudine“, ha dichiarato la Barreto.

La solitudine oltre che un vissuto intrinseco all’esistenza umana, oggi è sempre di più una condizione sociale. Alcune ricerche sociologiche italiane riportano infatti dati allarmanti: 3 milioni di persone dichiarano di non avere una rete amicale o di sostegno. 

Il consiglio

La solitudine è spesso abbinata a sensazioni negative ma in realtà, se giustamente vissuta ed interpretata, offre innumerevoli opportunità per maturare, essere una persona autonoma ed indipendente. Il primo passo per non sentirsi solo è imparare a stare bene con sé stessi non cercando al di fuori qualcosa che possa compensare alcune paure e carenze interiori.


Fonti

http://www.exeter.ac.uk/news/homepage/title_797971_en.html

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0191886920302555?via%3Dihub

Giornalista
Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e dottorando presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma.

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