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La patata: un alimento antinfiammatorio

La patata: un alimento antinfiammatorio

Questo umile tubero racchiude un’autentica farmacia naturale contro ipertensione, gastrite, colite ed emorroidi.

Originaria della zona tropicale dell’America del Sud, la patata fu importata dagli spagnoli in Europa nella metà del Cinquecento, ma la sua coltivazione iniziò tra Sei e Settecento, periodo nel quale la patata ebbe un ruolo di primo piano nell’alimentazione quotidiana. E anche oggi resta un vegetale di fondamentale importanza per la realizzazione di piatti nutrienti e curativi.

Ricca di proprietà curative

La patata è un carboidrato a lento assorbimento e, se consumato come unico alimento amidaceo della giornata, rappresenta un pasto nutriente e non troppo calorico. Inoltre la patata è facilmente digeribile e ha un’azione antinfiammatoria, in particolare sul tratto digestivo. Protegge le pareti gastriche, ripulisce il colon e previene anche le emorroidi.

La patata è anche un ottimo alimento per le persone ipertese grazie al suo contenuto di potassio, e risulta preziosa per chi soffre di anemia grazie all’alto valore di nutrienti amidacei in essa contenuti. È tuttavia sconsigliata ai diabetici per il suo contenuto in zuccheri. Per assolvere al suo compito di alimento disinfiammante e curativo, la patata deve essere cucinata scegliendo solo alcune cotture: al vapore, lessata, al forno, evitando invece ricette che la abbinano a burro, latte o formaggio.

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Le varietà della patata

A pasta bianca, farinosa: è la patata adatta alla preparazione di puré, sformati e crocchette.
A pasta gialla, più soda e compatta, è ideale per essere cucinate intera, in insalata e al forno.
Quella rossa, saporita e consistente, ha una polpa soda, indicata per la preparazione di gnocchi perché il suo contenuto in acqua è più basso rispetto alle altre varietà.
La novella è il tipo che viene raccolto immaturo ed è disponibile tutto l’anno; è caratterizzata da polpa delicata e viene cucinata al forno. È ottima anche bollita, cotta con la sua buccia sottile.

Scorta di antiossidanti con quelle al selenio

Il selenio è un potente antiossidante, presente un tempo in molti terreni coltivabili: purtroppo oggi, a causa delle colture intensive i terreni si sono impoveriti di sali minerali e anche di questo prezioso elemento. Come antiaging il selenio protegge i tessuti e preserva l’integrità del DNA, regola la pressione arteriosa ed è preventivo nei confronti delle malattie tumorali.

Non consumarla se inizia a germogliare

La formazione di germogli indica che nel tubero è presente la solanina, un alcaloide glicosidico tossico, in genere, è contenuta a basse dosi (meno di 10 mg per 100 g) concentrata soprattutto nella buccia. Quando la concentrazione diventa più elevata, il gusto è amaro e poco gradevole.

La solanina non è solubile in acqua e non è eliminata dalla normale cottura.

Dott.ssa Paola Padulli

Farmacista

Fonte:
Paola Padulli per Saluteuropa (qui l’articolo originale)

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