La postura viene definita come l’adattamento personalizzato di ogni individuo all’ambiente fisico, psichico ed emozionale. Come tutti noi sappiamo durante l’arco della nostra vita a seconda del lavoro, dei traumi subiti, dallo sport e in generale dall’attività che una persona compie porterà il corpo ad adattarsi e a modificare quella che viene definita “la postura anatomica funzionale”.
Le posture viziate possono essere date:
- dall’utilizzo del computer per lavoro e/o durante lo studio,
- dagli atteggiamenti “viziati” a scuola,
- dall’utilizzo del cellulare per molte ore,
- da lavori sedentari.
Il reiterare queste posizioni nel tempo può portare a compensi e adattamenti corporei che possono sfociare in tensioni, fastidi e dolori.
Inoltre, dato il periodo, e le molte persone in Smart Working stare attenti alla posizione che si assume in certi momenti della giornata o durante le ore di lavoro è fondamentale per il benessere fisico.
Postura e tecnologia
Dalle ultime valutazioni si parla di una popolazione mondiale che è arrivata a quasi 7 miliardi di individui. Più della metà di questi possiede un cellulare, la maggior parte dei quali sono smartphone, che sono sempre connessi ad internet. L’Italia, che conta 60 milioni di abitanti, calcola circa 43 milioni di utenti internet, 34 milioni di persone attive sui social media. Tutto questo nel giro di pochissimi anni ha generato un numero sempre maggiore di persone che avvertono disturbi alla colonna e in particolare alla zona cervicale, più o meno gravi, anche in età adolescenziale.
Specificatamente per il rachide cervicale, è chiaro, che mantenere per troppo tempo il capo inclinato comporta un sovraccarico eccessivo per le strutture muscolo scheletriche di quel tratto con conseguenti, nel lungo periodo, tensioni eccessive dei muscoli cervicali e degenerazioni future delle articolazioni.
In generale, ad esempio, dietro al “mal di schiena” possono nascondersi problematiche muscolo-scheletriche la cui causa è da rintracciarsi in alterazioni biomeccaniche-posturali.
Anche se, bisogna sottolineare, che molti disturbi possono derivare invece da patologie ortopediche, reumatologiche o da dolori riferiti relazionati ad esempio al sistema viscerale.
Fondamentale sarà l’anamnesi e la valutazione osteopatica in prima seduta per valutare tutte queste situazioni in modo da poter essere in grado di approcciare il problema del paziente con la metodologia e le tecniche più adeguate o, eventualmente indirizzarlo al professionista sanitario di competenza.
Quando può essere d’aiuto l’osteopatia
L’osteopatia interviene al fine di migliorare o eliminare le restrizioni di funzione relazionate alla struttura desensibilizzando il sistema, cioè riducendo le informazioni neurologiche che riguardano il dolore relazionato appunto a queste “restrizioni” chiamate disfunzioni somatiche, facendo una sorta di reset. L’approccio manipolativo osteopatico può quindi certamente essere utile ed è fondamentale per la prevenzione e per evitare recidive.
Il beneficio del trattamento osteopatico può anche essere immediato, ma chiaramente la risoluzione del problema dipende da molti fattori: dalla diagnosi innanzitutto e poi, banalmente, dalla fase in cui si trova il paziente, acuta o cronica, età, patologie in atto, storia clinica precedente e dalla collaborazione del paziente.
Fondamentale è la valutazione di tutti quei distretti relazionati alla postura come: vista, masticazione, le prime vertebre cervicali, fascia toraco-lombare e plantare. In ogni caso il numero di sedute varia, in media dalle tre alle quattro per poter avere un risultato soddisfacente.
Consigli
È scontata l’impossibilità di evitare l’utilizzo delle nuove tecnologie e di posture che a volte sono scorrette, ma sicuramente si possono prevenire i danni alla colonna, come?
- Diminuendo il più possibile l’uso smodato dei telefonini (ad esempio spegnerlo durante le ore di scuola e farne un uso parsimonioso durante le ore lavorative)
- Facendo attività fisica ed eseguendo almeno 3 volte a settimana dei semplici esercizi di mobilizzazione e scarico della colonna
- Usando lo smartphone o il pc, tenendo la testa in posizione neutra, oltre che la schiena, nel caso in cui si sia seduti, e alzando le braccia all’altezza del viso, in modo tale che lo sguardo sia orizzontale. Inoltre in caso di utilizzo dei pc, evitare la flessione della testa, piuttosto è preferibile abbassare lo sguardo
- Evitando di guardare la tv stando sdraiati sul divano o sul letto con la testa flessa
- Utilizzando degli auricolari che possono scacciare la naturale tentazione a tenere il collo stretto fra le spalle
- Alzandosi in piedi ogni 30 minuti per almeno 5 minuti e camminare per favorire l’idratazione dei dischi intervertebrali (i cuscinetti tra le vertebre)
- Dormendo su un buon materasso con un cuscino adatto
Fonti
Hansraj, K. K. (2014). Assessment of stresses in the cervical spine caused by posture and position of the head. Surg Technol Int, 25(25), 277-9.
Masoumi, A. S., & Akoochakian, M. (2019). The Effect of Duration of Smartphone Use on Head and Shoulders Posture of Young Adults Aged 20-35 Years.
Iranian Journal of Ergonomics, 7(2), 62-71.Fredriksson, K., Alfredsson, L., Ahlberg, G., Josephson, M., Kilbom, Å., Hjelm, E. W., … & Vingård, E. (2002). Work environment and neck and shoulder pain: the influence of exposure time. Results from a population based case-control study. Occupational and Environmental Medicine, 59(3), 182-188.