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Bimbi

Il latte materno può prevenire le infezioni nei neonati

Naturale e naturale

Uno studio ha rivelato che il latte materno impedisce ai batteri presenti nell’intestino di migrare nel flusso sanguigno

L’Organizzazione Mondiale della Sanità incoraggia le donne ad allattare i propri figli anche fino ai due anni d’età, ma se nei primi giorni dopo il parto il 90% delle donne italiane comincia ad allattare al seno la percentuale si riduce fino a raggiungere il 31% nei quattro mesi successivi, soprattutto per gli impegni lavorativi delle madri.

Proprietà del latte materno

Il latte materno da sempre è il migliore alimento per il neonato perché contiene tutte le sostanze necessarie per la sua crescita, e vanta innumerevoli proprietà tra le quali quella di favorire la formazione del microbiota e un adeguato sviluppo cerebrale – come dichiara Vito Miniello, pediatra all’ospedale Giovanni XXIII e docente di nutrizione e dietetica infantile all’Università di Bari.

I pregi del latte materno sono molteplici, ad esempio quello di ridurre l’incidenza e la durata delle gastroenteriti, di proteggere dalle infezioni respiratorie, di ridurre il rischio di allergie, di migliorare la vista e lo sviluppo psicomotorio del bambino contrastando al tempo stesso l’insorgenza di patologie quali sovrappeso, obesità, diabete e aterosclerosi in età adulta.

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I piccoli nati prematuri sono però quelli che traggono i maggiori benefici dall’assunzione del latte materno perché questo prezioso alimento costituisce il primo strumento di difesa immunitaria ostacolando lo sviluppo della sepsi e soprattutto della sepsi ad esordio tardivo, che può comparire nel bambino circa 3 giorni dopo il parto  precisa il presidente della Società Italiana di Neonatologia, Fabio Mosca, che dirige l’unità operativa complessa di neonatologia dell’ospedale Maggiore Policlinico di Milano. 

Lo studio Americano

L’importanza di allattare al seno è stata confermata anche dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis e della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota (USA). 

Gli scienziati,  grazie ad uno studio fatto sui topi, hanno scoperto che una molecola denominata fattore di crescita epidermica presente nel latte materno attiva i recettori delle cellule intestinali per evitare che batteri intestinali pericolosi migrino nel flusso sanguigno, con il rischio di indurre sepsi.

“La sepsi ad esordio tardivo costituisce un grave problema nei prematuri”, ha detto Rodney D. Newberry, MD, gastroenterologo della Washington University e professore di medicina, autore principale dello studio. Può colpire da 72 ore fino a 60 giorni dopo la nascita e rappresenta il 26% di tutti i decessi dei neonati prematuri. Circa il 10% dei bambini nati pretermine soffre di sepsi ad esordio tardivo e tra quelli che sviluppano l’infezione c’è un rischio di morte tra il 30% e il 50%.



Fonti:
Breast milk may help prevent sepsis in preemies
https://www.pnas.org/content/early/2020/03/10/1912022117
http://www.salute.gov.it/
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/pediatria/allattamento-al-seno-uno-scudo-che-protegge-il-bambino-per-tutta-la-vita

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