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Facciamo luce sull’osteoporosi

Facciamo luce sull'osteoporosi

Approfondimento sull’osteoporosi e su i fattori scatenanti della malattia: tra femminilità e prevenzione naturale. 

Le ossa: “Luce cristallizzata dentro di noi”

Le ossa ci sostengono, ci danno forma, ci permettono di stare in piedi, dritti a testa alta. Lo scheletro è uno strumento di autonomia e affermazione, come un ponte tra noi e la libertà. È ciò che di noi rimane più a lungo, la nostra essenza più profonda. Dentro le ossa vi è un’anima morbida che genera la vita: il midollo osseo! Questa polarità genera un rimando al tema della vita e della morte. Esse sono anche simbolo di resistenza; “farsi le ossa” è un modo di dire che viene utilizzato per richiamare l’idea di crescita attraverso la dura esperienza, la fatica. È il tema della sicurezza e della stima di sé, dell’indipendenza e dell’equilibrio stabile che è ben ricordato anche da altre frasi come: “Reggersi sulle proprie gambe”.

Quando le ossa diventano fragili

L’osteoporosi rende “fragili”, al punto da far diventare pericoloso anche un movimento banale, provoca infatti una diminuzione della densità e della qualità del tessuto osseo. Spesso viene diagnosticata per caso, quando in realtà la situazione di deterioramento è già in stato avanzato, con schiacciamenti vertebrali o microfratture. Le ossa maggiormente colpite sono quelle più esposte: polso, vertebre, femore, ed è dovuto ad una carenza di calcio che si manifesta generalmente dopo i 50 anni di età. Si calcola che ne sia affetta il 10% della popolazione sia maschile che femminile (ma in prevalenza donne) oltre i 70 anni. Inoltre con l’invecchiamento l’intestino tende ad essere affaticato ed a non assorbire in modo adeguato i minerali circolanti, compreso il calcio che diventa meno disponibile. Altra vitamina importante che scarseggia è la Vit. D  insieme al magnesio.

Essendo altresì lo scheletro un indicatore di crescita, delimitante la forma del nostro corpo, simbolicamente vi è un rimando al senso del limite, di qualche cosa che non si può modificare, contrapponendosi al cuore morbido espresso dal midollo che invece propone il significato di “potenza creatrice”. Quindi il rischio maggiore avviene in un momento in cui la donna perde la capacità di “generare”.

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Il corpo delle donne che cambia con l’età

La perdita della densità ossea si lega quindi alla perdita di femminilità intesa come forza generatrice, pertanto è estremamente importante in questa fase riscoprire una nuova essenza, accettando di rimettersi pienamente in gioco. Le persone più esposte sono coloro che, oltre ad avere una familiarità genetica ed una predisposizione ambientale, vivono in maniera conflittuale il passare del tempo ed hanno un atteggiamento di rassegnazione.

Ci si libera dalla materia per diventare più leggeri! Infatti è interessante notare che in questo periodo della vita il corpo considera le dosi di calcio che noi assumiamo artificialmente, come superflue e le espelle e pertanto non hanno alcun effetto. Di fatto l’intelligenza corporea rispetta l’esigenza dell’interiorità dello spirito, cioè vi è un bisogno di alleggerirsi dal peso materiale, dalle fatiche della vita, dall’appoggiarsi ad una struttura esterna, mentre diventa necessario trovare un sostegno dell’anima.

I fattori che causano l’osteoporosi

Considerando invece osservazioni meno filosofiche, possiamo evidenziare che vi sono fattori genetici imprescindibili, di familiarità ed anche ambientali. Per esempio le donne nordiche e caucasiche soffrono maggiormente di osteoporosi rispetto alle africane. Infatti nel nord Europa entrambi i fattori e poca luce solare, rallentano l’attività della vit. D.

Esistono cause ormonali, come la diminuzione degli ormoni sessuali: il progesterone stimola gli osteoblasti (costruzione), e l’estrogeno inibisce il lavoro degli osteoclasti (distruzione). L’ormone tiroideo accelera gli osteoclasti per cui coloro che assumono tiroxina per il trattamento della tiroide sono a rischio di osteoporosi.

Concorrono anche fattori meccanici per cui la forza di trazione, la pressione ed anche la forza di gravità possono modificare lo sviluppo dell’osso. Un esempio sono gli astronauti che in assenza di gravità perdono circa l’1,5 % di densità ossea al mese. I carichi meccanici giusti possono invece aumentare e rinforzare l’osso.

Infine vi sono fattori nutrizionali. Un’alimentazione troppo ricca di proteine animali qual è quella occidentale è svantaggiosa per la salute dell’osso. Un abuso di carne, pesce, latte e formaggi acidificano l’organismo. Per compensare questo stato che porta ad infiammazioni generali, il corpo deve utilizzare  alcuni minerali per bilanciare il ph, soprattutto calcio che preleva da ossa , denti ecc in modo da normalizzare la situazione. Le verdure , la frutta, i legumi , i cereali integrali, possiedono una funzione alcalinizzante ed apportano minerali. Il calcio si trova in misura maggiore nei latticini, seguiti dai legumi e dai semi oleosi, soprattutto il sesamo, però è la biodisponibilità che conta e questa può essere alterata da diversi fattori. Le disbiosi croniche, le malattie infiammatorie dell’intestino ed anche una iperacidità gastrica possono inibire l’assimilazione del calcio che viene così eliminato dai reni.

Prevenire l’osteoporosi

La medicina ufficiale interviene su questa problematica proponendo di aumentare l’assunzione di calcio con cibi quali latte e latticini o con compresse di carbonati di calcio. Ma studi dell’Università di Harvard hanno osservato che nei paesi in cui vi è un alto consumo di latte e formaggi ( Norvegia, Svezia…), vi è comunque un’alta incidenza di fratture per osteoporosi, rispetto ai paesi come la Cina nei quali non si assumono. In Gambia nonostante vi è pochissimo nutrimento a livello proteico o a base di latte, l’osteoporosi ha una incidenza bassissima… come mai?

Gli studi  hanno concluso che né una dieta ricca di calcio, né la sua assunzione in forma sintetica hanno avuto un ruolo protettivo per le ossa, mentre la vit. D, insieme al magnesio e la luce solare, contribuiscono alla riduzione delle fratture.

In sostanza per prevenire l’osteoporosi è necessario nutrire l’osso con tutti i costituenti naturali nei quali sono presenti in primo luogo i minerali e che sono difficilmente rimpiazzabili chimicamente, perché l’organismo gli assimila in modo parziale rispetto al complesso intero e naturale, stando molto attenti a non acidificare l’organismo e dando valore ad ogni passo che verrà sostenuto dal nostro scheletro che vive di luce.

Fonti:
“Osteoporosi senza medicine”, Paolo Giordo
“Menopausa la medicina naturale nell’età del cambiamento”, Marialessandra Panozzo
“Mente e corpo”, Riza
“Menopausa naturalmente”, Sadja Greenwood
Naturopata
Naturopata ed esperta in riequilibrio alimentare con orientamento psicosomatico. Una sosta nella scienza ufficiale (scienze biologiche) le ha permesso di considerare l’uomo da un punto di vista microscopico. La passione per la natura, la filosofia e la psicologia di unire il microscopico con qualche cosa di più grande: il macrocosmo. È associata alla Federazione Italiana Naturopati Riza ed iscritta al Registro Regionali degli operatori in Biodiscipline Naturali. È specializzata anche in “strumentazione bioenergetica per la prevenzione e cura delle intolleranze alimentari con la tecnica EAV”, kinesiologia Applicata, Erboristeria Stagionale, Oligoelementi e Vitamine, Erboristeria/floriterapia, Tecnica Metamorfica e Tecnica di Theta Healing. Da anni scrive su un mensile distribuito localmente e conduce seminari e conferenze sull’uso consapevole dell’alimentazione e delle erbe come strumento di prevenzione e mantenimento della salute, partecipando ad eventi di informazione patrocinati dal consiglio di zona e diretti dall’istituto Don Gnocchi di Milano.

Riceve nel suo studio di Milano in via Terruggia 1.

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