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Non più solo biochimica per la diagnosi ma biofisica… anzi biorisonanza!
Il progresso delle conoscenze nelle ricerche universitarie, svolte prevalentemente in Germania e Austria, hanno fatto crescere l’intervento della biofisica nel campo della diagnostica avanzata.
Basti pensare all’avvento delle risonanze magnetiche nucleari, della TAC e della PET per avere in poco tempo una visione ben precisa del nostro organismo.
Oggi la scienza ha fatto un ulteriore passo avanti con la possibilità di utilizzare un sistema diagnostico che in pochissimo tempo, e senza alcun fastidio da parte del paziente, è in grado di fare una mappatura funzionale completa del nostro organismo con una grande precisione.
Come si esegue l’esame
Dal punto di vista operativo l’esame è rapido, richiede circa 10 minuti, ed assolutamente indolore.
Vengono applicati alla caviglia due elettrodi adesivi, simili a quelli utilizzati per l’elettrocardiogramma, e da lì vengono inviati 100 milioni di impulsi a bassissima intensità non recepibili dal paziente.
In questo modo viene analizzato tutto il nostro corpo che la macchina divide in ben 625 distretti specifici.
La divisione in così tanti distretti serve per avere la maggior precisione possibile e per aiutare il medico nella diagnosi. Infatti la macchina misura tutti gli eventuali scostamenti da uno standard e poi il medico controlla, verifica e fa la diagnosi.
Un prezioso strumento per un check up
Il metodo è così preciso che può essere addirittura predittivo quando evidenzia piccolissime anomalie senza che il paziente abbia ancora accusato sintomi. Si può così intervenire tempestivamente. Diventa quindi uno strumento prezioso per fare un check up.
Diversi paesi europei hanno adottato questo sistema di indagine avanzata. Anche in Italia è arrivata questa apparecchiatura ed è stata approvata dal Ministero della salute.
Attualmente in Italia sono attive tre macchine di questo tipo una è al Centro Medico Polaris di Luino.