Una ricerca per neuroimmagini ha dimostrato come il cervello traduce l’altruismo in un sentimento di gratitudine.
Una rete cerebrale che dà vita al sentimento di gratitudine è stata scoperta in una nuova ricerca pubblicata sulla rivista JNeurosci. Questo studio potrebbe spronare future indagini su come questi “mattoncini” trasformano le informazioni sociali in emozioni complesse.
Come il cervello traduce l’altruismo in un sentimento di gratitudine
Xiaolin Zhou e i suoi colleghi hanno analizzato, tramite neuroimmagini, il modo di agire dei partecipanti ad un gioco sociale. In particolare hanno osservato il modo in cui ciascun partecipante decideva di proteggere il proprio partner da uno stimolo di dolore, pagando differenti somme di denaro.
Le aree del cervello attivate
A partire da queste osservazioni i ricercatori hanno scoperto che il denaro attivava le regioni del cervello coinvolte nel processo di mentalizzazione, mentre la riduzione del dolore veniva codificata nelle regioni predisposte alla rappresentazione della gratificazione.
Una rete di gratitudine
Delle analisi di connettività hanno rivelato come queste regioni passino le informazioni alla corteccia cingolata anteriore (pgACC , predisposta a registrare sentimenti di gratitudine nel corso del tempo.
Questi risultati indicano che la gratitudine possa nascere dall’integrazione di informazioni sociali rilevanti nella corteccia cingolata anteriore.
Fonte per approfondimenti:
http://www.jneurosci.org/content/early/2018/05/07/JNEUROSCI.2944-17.2018