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Alimentazione

Il rifiuto dei bambini per le verdure: la spiegazione è data dai 5 sensi!

Se pensiamo ai nostri bambini, i 5 sensi sono l’unica arma di giudizio che hanno a disposizione per difendersi da ciò che potrebbe essere per loro dannoso dal mondo esterno, compresa l’alimentazione.

Fin dalla tenera età intorno all’alimentazione non ruota mai solo gusto, ma un insieme di tutti i sensi. Basti pensare al ricordo del profumo della mensa a scuola, dei pop-corn al cinema, dei piatti della nonna, che sono solo alcuni degli esempi di come anche anche l’olfatto ha guidato la nostra alimentazione da bambini.

Bambini e verdure: perché il loro rapporto è così difficile?

Le verdure non suscitano mai entusiasmo nei bambini: fare assaggiare anche solo qualcosa di “verde” risulta sempre un’impresa.

Questo è dovuto molto al ruolo che i sensi svolgono quando un bambino si “relaziona” con frutta e verdura.

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La vista

La vista delle verdure, ad esempio, non aiuta il bambino. Spesso ciò è dovuto al fatto che la forma delle verdure è bizzarra (ad esempio quella dei cavolfiori), poco rassicurante e poco armonica (parliamo di melanzane molto grandi, cavoli con sporgenze e così via).

Anche il colore verde spiega il rifiuto dei bambini a questi alimenti.

Forse perché simile a erbe velenose? O perché simili a muffe? Forse ancora perché l’istinto tende a rifiutarle? Sono ancora molte le ricerche che vogliono spiegarne il motivo, una di queste,  pubblicata sulla rivista Science and Reports, spiega infatti che il rifiuto dei bambini ad assumere verdure e alimenti di colore verde è dovuto all’inconscio e a dei riflessi condizionati geneticamente tramandati dai nostri antenati.

Il tatto

Anche il tatto non è di aiuto: la verdura non rimanda nessuna sensazione piacevole né al tocco (in base a come viene cucinata può essere molliccia, o fredda e dura), né in bocca (alcune verdure fibrose sono difficili da masticare e deglutire).

L’olfatto

Olfatto? Purtroppo anche in questo caso le verdure non hanno un profumo stimolante: si passa da un’insalata inodore o da gusti spiacevoli come il cavolfiore.

Il gusto

Infine il gusto: a volte insapore e quindi poco invitante, altre volte troppo particolare, o amara (come le erbe): spesso segno di allarme per i bambini.

Il nostro ruolo? Educare all’assaggio!

Educare all’assaggio è fondamentale, così come lo è il stimolare tutti i sensi dei più piccoli, mettendo fantasia e attenzione nella preparazione dei piatti.

È importante tenere sempre a mente che i bambini sono dei grandi imitatori, condizionati nelle scelte dai comportamenti dei genitori, pertanto anche gli adulti (genitori, nonni, zii…) devono diventare grandi assaggiatori!

Fonte:

Credit Photo: Getty Images

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