Tante le polemiche legate ai vaccini ma l’obbligo in età scolare ha dato i primi risultati: gli ultimi dati infatti rilevano una diminuzione sia dei casi di morbillo che di rosolia.
I dati nazionali della Sorveglianza Integrata del Morbillo e della Rosolia, raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità dal 1 gennaio al 31 ottobre 2019, evidenziano:
- 1605 casi di morbillo
- 19 casi di rosolia .
Rispetto ai casi di morbillo (età media di 30 anni), tutte le Regioni hanno segnalato casi nel periodo considerato ma il 58% si è verificato in Lazio e Lombardia. Sono stati conteggiati 168 casi in bambini sotto i 5 anni di età.
L’86% dei casi non era vaccinato al momento del contagio e il 31% ha manifestato almeno una complicanza. Inoltre, sono stati segnalati 94 casi tra operatori sanitari e 43 casi tra operatori scolastici.
Il Morbillo
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae).
Sintomi
Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente:
- un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina che dura tra i 10 e i 20 giorni.
- tosse secca, naso che cola, congiuntivite con una febbre che diventa sempre più alta.
- Appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca.
Le complicazioni sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello).
Incubazione e terapia
Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni mentre la contagiosità si protrae fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea, ed è massima tre giorni prima, quando si ha la febbre.
Il morbillo è una delle malattie più trasmissibili.
Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi.
Vaccinazione
Il vaccino esiste sotto forma di un complesso vaccinale contro il morbillo, la parotite e la rosolia (Mpr).
La Rosolia
Sintomi
Il periodo di incubazione della rosolia dura da 12 a 23 giorni, in media 18 giorni. I sintomi più comuni della rosolia sono:
– febbre lieve (<39.0ºC),
– malessere,
– lieve congiuntivite (più comune negli adulti),
– esantema maculopapulare,
– ingrossamento dei linfonodi
La rosolia può essere asintomatica (o paucisintomatica) nel 20-50% dei casi.
Modalità di trasmissione
La rosolia si trasmette per via aerea attraverso le goccioline respiratorie diffuse nell’aria dal malato, per esempio con colpi di tosse o starnuti, o il contatto diretto con le secrezioni nasofaringee. Le persone infette sono generalmente contagiose da 7 giorni prima a 7 giorni dopo la comparsa dell’esantema, ma il virus può essere presente nelle secrezioni del nasofaringe fino a 14 giorni dopo l’inizio dell’esantema.
Rosolia e gravidanza
Il virus della rosolia è in grado di superare la barriera placentare e provocare anomalie embrio-fetali. Pertanto, in caso di infezione di una donna durante la gravidanza, vi è il rischio di aborto spontaneo, morte intrauterina del feto o malformazioni gravi (sindrome della rosolia congenita – Src). Se l’infezione avviene poco prima del concepimento o nelle prime 8-10 settimane di gestazione, il rischio stimato di conseguenze al feto è fino al 90%. Se l’infezione è contratta dopo la ventesima settimana l’infezione provoca raramente malformazioni congenite.
Le più comuni e gravi manifestazioni della rosolia congenita sono difetti della vista, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale, nonché danni epatici e splenici.
Terapia
Non esiste una terapia farmacologica specifica per la rosolia, a parte l’uso di sintomatici per la febbre o i dolori articolari o antibiotici in caso di sovrapposizioni batteriche.
Vaccinazione
La rosolia è prevenibile attraverso la vaccinazione con il vaccino vivo attenuato Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR).
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