Il parto in acqua non è più pericoloso del parto tradizionale, inoltre è dimostrato che causa meno lacerazioni di primo e secondo grado.
Un recente studio dell’Università del Michigan ha dimostrato che non c’è molta differenza tra il parto in acqua e il parto tradizionale, sia per quanto riguarda la percentuale dei ricoveri in terapia intensiva neonatale che delle emorragie post-parto.
Il parto in acqua avviene in una vasca colma d’acqua anziché sul letto. Prima che il bambino venga tirato fuori dalla vasca i suoi polmoni sono pieni d’acqua, che viene espulsa quando il piccolo viene tolto dalla vasca, entra a contatto con l’aria e fa il suo primo respiro.
In America però sono pochi gli ospedali in cui è possibile praticare questa tecnica, a causa dei possibili rischi di infezioni neonatali e di danni al cordone ombelicale.
In genere gli ospedali approvano il travaglio in acqua, più confortevole per la mamma, ma non tutte consentono di partorire in acqua quindi la futura mamma deve uscire dalla vasca prima del parto.
All’Università del Michigan, dove si è svolto lo studio, i bambini vengono fatti nascere in acqua e tirati fuori quasi subito, senza mai essere re-immersi. La mamma e il bambino subito dopo essere usciti dalla vasca vengono avvolti in coperte calde prima dell’espulsione della placenta per monitorare più accuratamente le perdite di sangue.
Fonti:
https://news.umich.edu/study-water-births-are-as-safe-as-land-births-for-mom-baby/
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/birt.12473