La teoria del legame tra alluminio e Alzheimer è stata discussa per la prima volta circa 40 anni fa, e oggi uno studio dell’Università di Keele (Gran Bretagna) ha confermato questa tesi.
Secondo i ricercatori infatti il tessuto cerebrale dei malati di Alzheimer contiene spesso livelli “importanti” di alluminio. Tuttavia poiché il metallo non è stato ritrovato in tutti i casi presi in esame in alcuni soggetti potrebbe esservi una predisposizione genetica.
La predisposizione associata alla trasformazione della proteina precursore della beta-amiloide sono alla base della malattia di Alzheimer di tipo ereditario; una forma di demenza caratterizzata da insorgenza precoce della malattia, attorno ai 50 anni.
I ricercatori dell’Università Inglese di Keele, in un precedente studio, avevano scoperto che 11 dei 12 campioni di cervello provenienti da soggetti affetti da Alzheimer contenevano alte concentrazioni di alluminio. Nel loro studio più recente, fatto su 83 campioni, 45 di questi presentavano elevati livelli di questa sostanza.
Come difendersi: giusta alimentazione e tanta acqua
Uno studio clinico coordinato da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e condotto da Università di Tor Vergata e Brander Cancer Research Institute del New York Medical College, ha spiegato come l’alimentazione può ridurre i rischi di malattie.
La cattiva nutrizione è spesso causa di alterazioni del metabolismo e l’alimentazione può influenzare in modo positivo e a volte determinante lo sviluppo e il decorso di alcune patologie. Ad esempio i polifenoli che troviamo nel tè verde aiutano la regolazione del metabolismo epatico; gli acidi grassi polinsaturi, i cosiddetti omega3, contenuti nei semi di lino e in molti pesci, possono modulare il metabolismo lipidico, hanno proprietà anti-infiammatorie e anti-aggreganti e sono inversamente correlati al rischio di disturbi neurologici, come ad esempio l’Alzheimer.
Consumare abitualmente alimenti ricchi di Omega-3 come pesce azzurro (ad es. sardine e sgombri), salmone, tonno, merluzzo, pesce spada, oltre a carne di pollo e frutta secca (noci, mandorle e nocciole) aiuta a ridurre i contenuti di proteina beta-amiloide nel sangue e di conseguenza a prevenire problemi di memoria e Alzheimer.
Anche bere un litro di acqua minerale al giorno può prevenire a ridurre il declino cognitivo. Secondo quanto emerso da un altro studio dell’Università di Keele inoltre, un’acqua minerale ricca di silicio aiuta l’organismo ad espellere livelli considerevoli di alluminio, che nel nostro corpo diventa una neurotossina dannosa.
Siccome evitare del tutto di ingerire alluminio attraverso gli alimenti è impossibile sarebbe buona norma limitare altre fonti usando in modo adeguato pentole e fogli di alluminio ed evitando cosmetici che lo contengano.
Fonte:
https://content.iospress.com/articles/journal-of-alzheimers-disease/jad191140